30/07/2023

Tre detransitioner denunciano i rispettivi medici per “esperimenti” e “pressioni” che hanno subito per cambiare sesso

Alcune persone, in particolare tre ex transgender - quindi oggi “detransitioner” - hanno recentemente denunciato i medici che li hanno in passato seguiti con l’accusa di averli sottoposti all’assunzione di farmaci e interventi chirurgici altamente invasivi e senza l’opportuna informazione mentre erano in cura per la loro disforia di genere.

Altre tre drammatiche storie, dunque, che si aggiungono ai tanti che condividono pubblicamente le loro storie di rammarico per la loro decisione giovanile di assumere farmaci ormonali o sottoporsi a interventi chirurgici nel tentativo di assomigliare al sesso opposto. Molti detransitioners hanno anche parlato di come i medici responsabili delle loro cure li abbiano incoraggiati a prendere queste decisioni che cambiano la vita dopo brevi consultazioni e senza rivedere le loro storie mediche con attenzione. Dunque con una superficialità drammatica.

In particolare parliamo delle storie di Michelle Zacchigna, Chloe Cole e Soren Aldaco.

Zacchigna è una donna dell'Ontario, Stati Uniti, che in passato si è identificata come uomo e ha quest’anno presentato una dichiarazione di reclamo alla Corte Superiore di Giustizia dell'Ontario. La donna, Michelle Zacchigna, ha accusato otto medici di offrirle ormoni e interventi chirurgici che alterano il corpo invece di rispondere alle sue esigenze di salute mentale.

Chloe Cole - di cui noi di Pro Vita & Famiglia abbiamo già parlato raccontando la sua storia - ha formalmente intentato una causa contro gli ospedali della Kaiser Foundation, il Permanent Medical Group e gli operatori sanitari affiliati. Cole ha accusato gli imputati di aver eseguito un "esperimento di cambiamento sessuale mutilante e mimetico" su di lei quando aveva 13 anni.

Infine Soren Aldaco che, a 17 anni, ha lottato con l'auto-percezione e vari problemi di salute mentale, ma i medici anziché aiutarla e accompagnarla l'hanno incoraggiata a identificarsi come sesso opposto, come lei stessa sostiene nella causa che ha intentato.

 

Fonte: Christian Post

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