L’amministrazione Trump ha tagliato i finanziamenti USA al Fondo delle Nazioni Unite per la Popolazione (UNFPA), sostanzialmente a causa della sua complicità nella politica di pianificazione familiare cinese.
Abbiamo già spiegato che il regime di Pechino si è reso colpevole della più grande strage di innocenti della storia: aborto forzato (fino al nono mese), sterilizzazioni forzate, contraccezione forzata, pene corporali, carcere, distruzione di beni e multe esorbitanti per i trasgressori, i loro parenti, i loro amici, i loro villaggi. Parliamo di centinaia di milioni di vittime, dagli anni ’80 ad oggi.
Questa situazione non è cambiata da quando è stata introdotta la politica dei due figli: la violenza e il sopruso restano per chi osi tentare di mettere al mondo un terzo figlio. E comunque, in Cina, anche per fare un solo figlio, il primo, bisogna avere il permesso delle autorità amministrative, altrimenti se ne pagano le amare conseguenze.
Ebbene, ad organizzare tutto questo sistema di morte e sopraffazione, e per monitorare tutte le donne in età fertile e costringerle a portare la spirale, dagli anni ’80 la Cina riceve l’aiuto dell’UNFPA: che gli ha fornito tecnologia, mezzi, know-how.
Chi davvero ha a cuore i diritti umani, la libertà delle donne, e la “salute riproduttiva” delle donne dovrebbe celebrare questa decisione dell’amministrazione Trump come una vittoria.
Secondo il Washington Times, l’ex direttrice dell’ UNFPA, Nafis Sadik, ha ricevuto il Premio Population Award da parte dello Commissione di pianificazione familiare cinese nel 2002.
Nel suo discorso di accettazione a Pechino, la Sadik ha elogiato il programma di controllo della popolazione della Cina e si è dichiarato orgogliosa della collaborazione tra l’UNFPA e il regime del PCC.
Steve Mosher, presidente del Population Research Institute, ha detto che l’UNFPA tuttora collabora anche alla strage degli innocenti che si perpetra anche in Vietnam e Corea del nord.
«In Corea del Nord, gli uffici dell’UNFPA incoraggiano il regime a ridurre il tasso di natalità con l’aborto forzato e le politiche di sterilizzazione forzata», ha detto Mosher a LifeSiteNews.
«L’evidenza è chiara, ha detto Mosher, tant’è vero che già l’amministrazione Bush aveva tagliato i finanziamenti all’UNFPA nei primi anni 2000».
Poi Obama li ha ripristinati.
Ora, i 32,5 milioni di dollari che finora erano stati assegnati all’UNFPA, andranno a un’agenzia umanitaria, l’ Agenzia per lo Sviluppo Internazionale (USAID).
Redazione
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