L’Unar, l’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali tiene un numero verde che costa 800 euro a chiamata. Ed è un doppione.
Sarà l’ora di chiudere l’UNAR?
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Ecco il reportage de Il Fatto Quotidiano , un servizio di Thomas Mackinson.
«Istituito due anni fa dall’Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni Razziali costa 1,9 milioni di euro più Iva, si scopre dal bando per la prossima gara, e nel 2016 ha gestito quasi 3.000 segnalazioni. I costi sono presto fatti: ogni chiamata è costata ai contribuenti 788,70 euro. E lo Stato offre lo stesso servizio in difesa dei diritti anche attraverso la sua articolazione interna, non con appalti esterni: si chiama Oscad ed è un organismo interforze della polizia criminale».
«Il gruppo di lavoro che ci sta dietro, composto da ben 12 persone scelte fuori dall’ambito pubblico tra cui il coordinatore, 5 operatori esperti (uno per ciascuna categoria e cioè etnico-razziale, 1 rom Sinti e Caminanti, 1 Lgbt, uno per età e disabilità), 4 mediatori culturali, un esperto statistico e un informatico, due giuristi, un addetto stampa. Che lavoramo tutti al quinto piano di via della Ferratella in Laterano, sede dell’Unar».
«Operatori attivi 24 ore su 24? No, dalle 11 alle 14 – Si dirà che il razzismo non riposa e non va in vacanza, che il numero verde opera h24. Sbagliato: il capitolato tecnico precisa che il centralino multilingue gratuito (per chi chiama) “è attivo quotidianamente dalle 11 alle 14 con la presenza di un operatore” e, per la restante parte della giornata, dalle 8 alle 11 e dalle 14 alle 20, attraverso la segreteria telefonica. Ma come, si spendono quasi due milioni e mezzo di euro per una segreteria? Ma no che ci sono poi i servizi correlati di istruttoria, segnalazione alle autorità competenti, reportistica e comunicazione dei risultati nonché promozione dell’immagine dell’Ufficio. Con tanto di responsabile della comunicazione che nel curriculum richiesto deve sapere fare delle belle slide di presentazione, comunicati stampa, organizzare convegni, campagne informative, mostre e conferenze. Avendo poi cura di trasmettere “i contenuti di maggiore rilevanza agli uffici addetti alla gestione dei portali istituzionali afferenti alla Presidenza del Consiglio dei Ministri”. Cioè l’organismo politico mandatario del servizio per il classico “auto-spot”».
«Ed è un doppione di Oscad : ... che sta per Osservatorio per la sicurezza contro gli atti discriminatori ed è un organismo interforze incardinato nella Direzione centrale della polizia criminale. Il prefetto Antonino Cufalo che lo presiede fa sapere che dalla sua istituzione al 30 aprile 2017 sono pervenute 1.936 segnalazioni riferibili alle diverse tipologie di discriminazione, di cui 945 per reati veri e propri. I numeri sono bassi anche perché i canali per la segnalazione si limitano a mail e fax ([email protected] – fax: 06 46542406 e 0646542407). »
Che dire?
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Redazione
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