In molti paesi che si definiscono civili e democratici la libertà religiosa è stata soppressa, oggi l’unica “religione” professabile è l’ideologia LGBT.
In Colorado, come in Irlanda, una pasticceria, gestita dal cristiano protestante Jack Philips, si rifiutò di fare una torta per un matrimonio gay. Un gesto ardito, nell’America dei diritti per tutti, che contribuì all’aumento dei negozi che si rifiutano di prestare servizi a persone dello stesso sesso che intendano sposarsi. Notare bene: non rifiutano di servire gli omosessuali in quanto tali (feste di compleanno o altro). Rifiutano di “partecipare” ai matrimoni gay.
Il pasticcere è stato convenuto in giudizio per la questione e condannato per violazione delle leggi che vietano la discriminazione sessuale.
A tutela del pasticcere, che ha deciso di impugnare la sentenza in Appello, si schiera l’Alliance Defending Freedom (una sorta di Giuristi per la Vita americani, da sempre a difesa della famiglia naturale) che, citando il primo emendamento alla costituzione, si appellano al diritto della libertà di parola, di pensiero e di culto del pasticcere (in questo caso quello cristiano protestante); come controparte troviamo l’American Civil Liberties Union che assiste e supporta le ragioni della coppia gay appellandosi al divieto di discriminazione su base sessuale.
Non è un caso isolato quello in questione: a New York, ad esempio, le autorità hanno sanzionato con una multa di 13.000 dollari i proprietari di una cascina che si sono rifiutati di affittarla per un matrimonio gay.
Anche se nel frattempo in Michigan la Camera ha approvato una legge che protegge i proprietari dei negozi dandogli la possibilità di scegliere a chi vendere un servizio, mentre in South Carolina e North Carolina è stato proposto un provvedimento che permetterebbe alle autorità locali di rifiutare l’emissione di certificati di matrimonio a coppie dello stesso sesso, non c’è da stare tranquilli.
Nel Paese dei diritti (o dei balocchi?) il diritto di culto e di pensiero viene sacrificato in nome del “diritto” di due gay che si sposano a obbligare un commerciante a fornire un servizio per una pratica che egli ritene immorale.
Fonte: America24.com
Elia Buizza