Il gruppo statunitense nato per la difesa della famiglia “One Million Moms” ha duramente criticato la nuova serie proposta dalla piattaforma Disney+ “The Acolyte”, disponibile agli utenti dal mese scorso. Come Pro Vita & Famiglia aveva già denunciato, infatti, l’ultima aggiunta del franchise di Star Wars promuove, neanche troppo subdolamente, l’ideologia LGBT e la stregoneria.
Nella storia, infatti, un gruppo di streghe lesbiche riesce a trovare un modo soprannaturale per riuscire ad avere dei figli: tramite il ricorso alla famosa “forza”, riescono infatti a restare incinta e a partorire. Il gruppo “One Million Moms” ha contestato la scelta di affrontare questi temi poiché, oltre ad essere inappropriata per una piattaforma rivolta a un pubblico composto principalmente da bambini, è anche indizio dell’esistenza di un disegno più grande: la Disney ha deciso di schierarsi apertamente nell’attuale battaglia culturale tra coloro che difendono i valori tradizionali e i sostenitori della nuova cultura “woke”.
«Disney+ è stato messo sotto pressione dalla comunità gay per rappresentare relazioni apertamente omosessuali nei suoi programmi TV e film, inclusi quelli creati per le famiglie», ha riferito il gruppo in una dichiarazione, invitando tutti i genitori a boicottare Disney+ fin quando la compagnia non ricomincerà a produrre contenuti che si allineano con i valori tradizionali.
Una tendenza gender e pro lgbt che però non stupisce se pensiamo che, come già abbiamo riferito in passato, la stessa creatrice della serie, Leslye Headland, aveva definito questa ultima serie di Star Wars come la “più gay di sempre”. Nel nostro Paese è stata codificata come 12+, quindi qualsiasi ragazzino delle scuole medie può liberamente accedere a questo contenuto distorto e preoccupante, creato con uno scopo ben chiaro. La Headland, anche lei dichiaratamente lesbica, è stata chiara riguardo le sue intenzioni di creare una narrativa in cui siano inevitabilmente presenti individui queer, ispirata sia alla sua esperienza personale sia a un suo precedente lavoro per la stessa Disney, il cartone animato “Frozen”.
In più, come se non bastasse questa deriva gender, il fatto che le perdite negli incassi siano sempre più ingenti non sembra preoccupare questo colosso dell’intrattenimento per famiglie, che invece di mollare la presa si intestardisce sulla promulgazione di contenuti chiaramente ideologici in modo del tutto controproducente. Sembra quindi davvero essere parte di un progetto più grande che prevede l’indottrinamento di bambini e ragazzi, e che deve essere necessariamente fermato.