11/05/2021 di Luca Volontè

Usa. Biden lascia la coalizione pro life di Ginevra

I vari stati federali degli Stati Uniti d’America hanno in calendario la discussione di più di 500 leggi pro-vita, un evento unico che si sta verificando in questi primi mesi dell'amministrazione del presidente Joe Biden. Ciò che sta accadendo è stato definito dal Guttmacher Institute, uno dei centri di ricerca più impegnati nella diffusione dell’aborto del mondo, come la sessione legislativa "più devastante" degli ultimi decenni.

Il Guttmacher Institute ha annunciato venerdì scorso che i legislatori americani hanno introdotto 536 leggi pro-vita dal gennaio scorso, tra queste nuove leggi ce ne sono ben 146 che prevedono il divieto assoluto dell’aborto, mentre sono già 61 delle leggi che favoriscono la vita del nascituro promulgate in 13 stati. Una reazione forte che i rappresentanti del popolo in tutti gli Stati degli USA stanno promuovendo dopo che Biden ha dimostrato la propria accanita volontà di promuovere l’aborto nel paese e a livello internazionale.

L’ultimo esempio di questo impegno di Biden per la diffusone dell’aborto lo ha svelato nei giorni scorsi  C-Fam, centro studi americano che agisce all’ONU in favore della vita e della famiglia naturale. L'amministrazione Biden, infatti, ha inviato una lettera agli ambasciatori delle Nazioni Unite annunciando il ritiro degli Stati Uniti da una storica dichiarazione pro-vita, promossa dall'amministrazione Trump e co-sponsorizzata da paesi che rappresentano regioni di tutto il mondo, ovvero la Dichiarazione di Consenso di Ginevra. Nella lettera ottenuta dal Friday Fax, settimanale di C-Fam, l'amministrazione Biden ha detto che "ha l'onore di informare che gli Stati Uniti hanno ritirato la loro co-sponsorizzazione e approvazione della Dichiarazione di Consenso di Ginevra". È stato inviato ai 34 firmatari della dichiarazione.

Qui alcuni stralci del testo della lettera: “Lo scorso autunno il vostro paese ha firmato la Dichiarazione di Consenso di Ginevra, un'iniziativa degli Stati Uniti che si occupa della salute delle donne, dell'aborto e della famiglia. Dopo aver esaminato la Dichiarazione, abbiamo delle riserve sul fatto che alcuni aspetti del documento non sono coerenti con le politiche della nostra attuale amministrazione, comprese quelle relative alla salute delle donne, alla parità LGBTQI e all'uguaglianza di genere. Di conseguenza, gli Stati Uniti interrompono la partecipazione alla Dichiarazione di Consenso di Ginevra".

La lettera cita anche il memorandum presidenziale firmato dal presidente Biden il 28 gennaio scorso, nel quale aveva invitato il Segretari di Stato e quello della Salute e Servizi Umani a "ritirare la co-sponsorizzazione e la firma dalla Dichiarazione del Consenso di Ginevra" e a "notificare agli altri co-sponsor e firmatari della Dichiarazione e alle altre parti appropriate il ritiro degli Stati Uniti."

Tra le conseguenze delle scelte pro aborto della amministrazione Biden, inoltre, la più evidente è la preoccupazione crescente dei pro life internazionali per alcune nomine fatte dal Presidente Usa che nei giorni scorsi hanno scosso i leader pro life di tutto il mondo. La settimana scorsa il presidente Biden ha annunciato che avrebbe annullato la politica di ‘Città del Messico’, aprendo al finanziamento alle Ong che praticano o promuovono aborti all'estero. Questa decisone porterà centinaia di milioni di dollari di assistenza della agenzia USAID nelle casse delle multinazionali dell’aborto come Marie Stopes International o la International Planned Parenthood Federation.

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