La “Lobby delle donne svedesi” (Sveriges Kvinnolobby) ha pubblicato un documento di condanna dell’utero in affitto: calpesta la dignità delle donne povere e pone a rischio la loro salute.
Qualche mese fa anche alcune associazioni femministe e lesbiche francesi avevano assunto la stessa posizione.
Chi affitta un utero, usa il corpo della donna e i suoi organi riproduttivi per il suo esclusivo piacere ed interesse, a scapito della donna stessa. Il documento per questo invita il governo svedese a vietare la maternità surrogata.
Il diritto all’integrità fisica è un diritto che non dovrebbe essere negoziabile con alcuna forma di contratto. Non importa come sia regolato il rapporto, non importa l’equità e persino la gratuità dell’affare: i diritti delle donne (e dei bambini), non l’interesse del compratore, devono essere indisponibili e irrinunciabili.
Quest’ultimo punto è molto importante.
La tradizione giuridica da secoli distingue i diritti indisponibili (come quelli di famiglia e quelli della personalità) perché concretizzano interessi superiori, interessi più grandi (della società civile) di quelli dell’individuo che ne è titolare. Tra essi, per primo, il diritto alla vita.
E i diritti irrinunciabili – come per esempio il diritto al riposo settimanale e annuale dei lavoratori (art.36 Cost.) – sono anch’essi al di sopra della disponibilità dei titolari per evitare la possibilità di qualsiasi forma di ricatto e di approfittamento dello stato di bisogno del titolare.
Le femministe francesi e svedesi ci sono arrivate. Quelle italiane?
Francesca Romana Poleggi