«L’approvazione della legge che qualifica l’utero in affitto un “reato universale” rende quella di oggi una giornata storica, perché assesta un colpo durissimo all’osceno mercato internazionale di bambini alimentato dalla maternità surrogata. Da oggi l’Italia non sarà più complice, neanche indirettamente, di una pratica che sfrutta il corpo delle donne come un vero e proprio “forno” con cui produrre bambini su misura come se fossero oggetti da vendere e acquistare. È chiaro che da oggi, ancor più di prima, i Giudici dovranno rigettare le richieste di trascrivere nelle anagrafi gli atti di nascita presentati da coppie che hanno affittato uteri all’estero per dotarsi di figli altrui. Esprimiamo il nostro pieno apprezzamento per le forze politiche che hanno votato a favore di questa legge di civiltà, mentre non ci meraviglia il voto contrario del Partito Democratico, del Movimento 5 Stelle e di Alleanza Verdi e Sinistra colonizzati dalla Lobby Lgbtqia+. Per Pro Vita & Famiglia questa giornata corona anni di battaglie culturali e politiche, fatte di decine di convegni, affissioni stradali, incontri con la cittadinanza, manifestazioni, flash mob e una petizione popolare firmata da più di 60.000 cittadini»
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus, che ha seguito dall’esterno del Senato il voto che ha reso definitiva la legge sull’utero in affitto reato universale, dunque perseguibile anche quando commesso all’estero da cittadini italiani.