“Venghino siori, venghino! Bambini per tutti i gusti e per tutte le tasche! Un utero in affitto oggi e il desiderio di un figlio esaudito domani!”
Chissà se ci sono anche gli imbonitori, per attirare le coppie gay desiderose di genitorialità, alla seconda edizione della fiera dell’utero in affitto che si terrà a settembre a Bruxelles (della prima avevamo detto qua).
“Uomini che hanno i bambini” (Men having babies) è il nome di quella che chiamano “conferenza” e che – basta guardare alla sostanza – è una vera e propria fiera commerciale: magari senza strilloni e imbonitori, visto il livello socio-economico molto elevato dei clienti, che sono certamente molto raffinati.
Questa volta il raduno si tiene all’Hotel Hilton nel centro della città, che offre tariffe speciali per i partecipanti (comunque un hotel di lusso, ovviamente).
Il sito web degli organizzatori sostiene che sarà un evento molto più grande dello scorso anno, visto la domanda che tira molto.
Tra i punti all’ordine del giorno c’è anche la presentazione di una « “Proposta – quadro per la maternità surrogata etica”, che già ha ricevuto approvazioni da diverse associazioni familiari LGBT in tutto il mondo», secondo gli organizzatori. Ciò conferma che le lobby che promuovono il “matrimonio” omosessuale includono anche l’accesso all‘utero in affitto nella loro agenda.
Inoltre, all’evento “Uomini che hanno bambini” si riceve consulenza finanziaria, e consulenza sull’affidabilità delle varie agenzie che praticano l’utero in affitto, nonché delle cliniche per la fecondazione artificiale e delle banche degli ovuli e del seme (se serve).
I prezzi variano da 66.000 a 133.000 dollari. Una parte della somma andrà alla madre surrogante (sarà il caso di dimenticare la parola “madre” che – per quanto sia un concetto antropologico – è sempre molto ingombrante: chiamiamola “portatrice”...).
Per saperne di più si può visitare il sito www.menhavingbabies.org. Chissà se danno la garanzia “soddisfatti o rimborsati”, chissà se danno la garanzia che il bambino sarà” a prova di mamma”, cioè non avrà mai bisogno della mamma...
E – chissà perché – ci viene in mente un triste e tragico fatto di cronaca recente, accaduto qui in Italia: un giovane ha soffocato e ucciso la madre. L’odiava. L’odiava anche perché non gli aveva mai voluto dire chi era suo padre.
Redazione
Fonte: FAFCE
DONA IL TUO IL 5×1000 A PROVITA! Compila il modulo 730, il CUD oppure il Modello Unico e nel riquadro “Sostegno delle organizzazioni non lucrative di utilità sociale e delle associazioni di promozione sociale” indica il codice fiscale di ProVita: 94040860226. GRAZIE!