L’utero in affitto costa e costa pure caro. Non tutti possono permetterselo.
Ma Nichi Vendola non è “tutti”, è uno davvero ricco.
Quindi, in occasione della festicciola per i 4 mesi di Tobia (il primo bimbo acquistato, grazie a un utero in affitto in California), ha detto che gli piacerebbe comprargli una sorellina.
Certo: lui le gravidanze se le porta bene. Anche due gravidanze una appresso all’altra: mica avrà problemi di nausee, bruciori di stomaco, mal di schiena, aumento di peso, vene varicose, smagliature, emorroidi, stanchezza, affaticamento, debolezza, incontinenza... Lui (o Ed, il compagno?) le gravidanze se le porta bene.
Non solo: lui con il vitalizio che gli passa lo Stato e la Regione, si può permettere case in centro città (quella in Puglia non è adatta al bambino, troppe scale, meglio quella di Campo de’ Fiori a Roma – dove i prezzi al metro quadro viaggiano dai 7.000 € in su), case in Canada e chissà dove altro, resort con palme e piscina.
Quindi, basta mettere mano al borsellino et voila la sorellina per Tobia è bella e fatta, su misura. Sarà bella e sana come il fratellino: gli embrioni che non promettono bene vengono scartati dalla clinica che procede alla fecondazione artificiale. E chissà se nel contratto con cui si prende l’utero in affitto della madre (concetto antropologico) della creaturina in questione, si mette la clausola che se lo sviluppo del feto non avviene secondo certi canoni prestabiliti, la donna si impegna ad abortire.
Se poi quella a cui sono prelevati gli ovuli debba subire qualche conseguenza fisica negativa, anche grave, per la vendita dei gameti... mah! Chi lo sa? Può anche andare tutto liscio.
E quando anche questa nuova bambina sarà strappata dal seno che l’ha cullata per 9 mesi, dagli odori, dai sapori, dagli umori di cui si è nutrita per 9 mesi, quando questa non sentirà più il battito del cuore e la voce che l’hanno ninnata, quando da grande chiederà perché lei non ha una mamma, soffrirà moltissimo? Sì. Ma i suoi “due papà” gli daranno tanto amore. E magari le compreranno tanti giochi (gender neutral) e chissà – se vuole – anche un altro fratellino. Non si potrà davvero lamentare.
Redazione
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