È gravissimo che il Reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Azienda unità sanitaria locale (Ausl) della Valle d’Aosta avesse programmato di portare i bambini in cura al Gay Pride di Aosta all’insaputa delle famiglie, come ha denunciato il consigliere regionale e capogruppo della Lega-VdA Andrea Manfrin. Un episodio grave che alla fine ha visto la presenza al Pride di una sola ragazza soltanto perché gli altri genitori si sono giustamente ribellati a questa follia. Ci auguriamo che la responsabile del Reparto di Neuropsichiatria infantile della Ausl, la dott.ssa Laure Obino, il direttore generale, il dott. Massimo Uberti, e il direttore sanitario, il dott. Mauro Occhi, chiariscano la vicenda e individuino i responsabili di questo gravissimo abuso.
Così Jacopo Coghe, portavoce di Pro Vita & Famiglia onlus.