Nel mezzo di una vera e propria campagna sobillatrice nei confronti dell’Istituzione del Matrimonio e della Famiglia, il 23 luglio scorso, a notte fonda, il Consiglio Comunale di Verona, ha approvato una Mozione a favore della famiglia naturale come società fondata sul Matrimonio * , e del suo ruolo sociale in quanto nucleo naturale e fondamentale della società con il diritto ad essere protetta dalla società e dallo Stato**.
Con tale documento il Comune di Verona ha voluto ribadire il ruolo primario che la famiglia naturale formata dall’unione di una donna e di un uomo ha nell’educazione dei propri figli e nella trasmissione dei valori culturali, etici, sociali, spirituali e religiosi, essenziali per lo sviluppo e il benessere dei propri membri e dell’intera società (cfr mozione) .
Viene, quindi, rifiutata l’ingerenza verso i nostri figli di Progetti educativi che vorrebbero, già dall’asilo nido, propagandare le teorie del gender, promuovere una visione edonistica della sessualità, come prescrivono le linee guida del documento dell’ OMS “Standard per l’educazione sessuale in Europa”, declinare un’antropologia che vuole l’uomo inteso come “macchina desiderante”, ridurre la famiglia naturale ad uno stereotipo da pubblicità, magari in estinzione a favore di altri tipi di identità e altre forme di famiglia, in nome di una uguaglianza impossibile ontologicamente. Tutto questo si evince anche dal Documento che è stato approntato per la scuola per 2013/2015 denominato Strategia nazionale per la prevenzione e il contrasto delle discriminazioni basate sull’orientamento sessuale e sull’identità di genere; da libretti che sono stati elaborati per le scuole di vari livelli; da episodi che la cronaca di questi ultimi mesi ci ha consegnato, introducendo a scuole “esperti” che senza il consenso dei genitori – trattandosi di minorenni – con il pretesto di insegnare come evitare le malattie infettive sessualmente trasmesse, sono entrati a scuola per ri-educare alla teoria del gender facendo ricorso anche a immagini e filmati con connotazioni apertamente pornografiche.
Crediamo che tutto questo debba essere fermato e per questo ringraziamo quei Consiglieri che hanno votato a favore dei nostri bambini, dei ragazzi e degli adolescenti perché non ricevano una visione distorta della realtà, e venga evitato un danno irreparabile per coloro che sono nel pieno sviluppo della propria identità.
Non c’è alcuna avversità verso le persone che sentono in sé orientamenti sessuali alternativi, come spesso viene equivocato; ma c’è rimostranza e preoccupazione verso coloro che operano attivamente a più livelli per promuovere nuovi paradigmi di antropologia che hanno la finalità di far tramontare il modello personalistico, in cui la persona viene intesa come l’armonica e inscindibile integrazione dei dati biologico, psicologico e culturale.
Si assiste infatti al tentativo di dare spazio ai quei modelli che assolutizzano gli aspetti culturali che conducono ad una sorta di indifferentismo dove l’orientamento sessuale diventa una scelta fluida, dettata da fattori che esulano completamente dagli aspetti biologici, scientifici e dalle scoperte operate dagli studi delle neuroscienze e della psicologia, con il rischio di creare identità frammentate e incapaci di generare, come avviene nel modello uomo-donna.
E se pur si rigetta ogni abominevole discriminazione verso chicchessia, auspichiamo che la scuola continui ad essere quello spazio dove si impara il rispetto verso tutti , indispensabile per una pacifica e sana convivenza nella società, ma senza rinnegare quei valori dell’umanità consolidati nei secoli.
Maria Carmela di Martino (medico e genitore)
* Costituzione Italiana articolo 29
** Dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, comma 3 artic. 16