«Non sono progressisti: sono estremisti. Il peggio è che tutto avviene sotto le insegne di una istituzione: quelle del Comune di Verona, che, in occasione della Giornata contro l’omotransfobia, patrocina un’iniziativa in cui si promuove l’inseminazione artificiale fatta in casa». E’ il commento di Alessandra Basso, eurodeputata di Lega-Id, in riferimento al patrocinio del Comune di Verona ad un evento di promozione di un vero e proprio “manuale” su come condurre la fecondazione assistita fai-da-te (quindi non medicalmente assistita, dunque in casa) per persone transgender.
«Una pratica del tutto paragonabile all’utero in affitto, dal momento che una caratteristica dell’home insemination è fare incontrare domande e offerte, specialmente online, di “seme fresco” di un donatore: esistono persino appositi gruppi sui social network. Questo mercimonio - prosegue Basso - è contrario a ogni etica e a ogni morale. E non soltanto. Vi sono rischi enormi per la salute, non essendovi controlli medici e nessun riscontro sullo stato di salute del donatore, e nessuna tutela legale per alcuna delle parti».
«Il Comune di Verona - ha concluso l’eurodeputata - è pronto a mettere a rischio salute e diritti dei cittadini, prima di tutto dei bambini, pur di inseguire l’ideologia Lgbtq».