L’aborto “terapeutico” è un’invenzione della neolingua che ha avuto molto successo nel praticarci il lavaggio del cervello.
L’aborto non è MAI “terapeutico”, perché ammazza, non “cura” (terapeuo vuol dire curare) niente.
Ammazza bambini malformati, ammazza bambini down, ammazza bambini con la spina bifida, e anche bambini con il piede torto o il labbro leporino: con la scusa della “vita non degna di essere vissuta” e con una falsa compassione, nasconde il più bieco e inconfessato egoismo, il rifiuto di un figlio “imperfetto”.
Con questo non osiamo criticare le persone, le donne che – spesso travolte dagli eventi e mal consigliate dai medici (che tra l’altro sovente sbagliano) – compiono un gesto penoso, doloroso e comunque devastante. Però ricordiamo a tutti che, laddove il cuore non regge ad allevare un figlio malato, c’è sempre la possibilità del parto in anonimato e quindi di dare una chance al piccolo essere umano che ha lo stesso diritto di vivere di chi scrive e di chi legge.
Le mamme che lasciano i loro piccoli in ospedale scelgono comunque la vita. E sicuramente in qualche modo saranno ripagate (per esempio non soffriranno della sindrome post aborto che può essere devastante).
E poi accadono cose come quelle che sono successe a Jen Bricker.
La madre noaturale non ha avuto il coraggio di tenerla, perchè nata senza le gambe.
La bimba però è stata adottata da una famiglia amorevole. E’ cresciuta con la passione per la ginnastica artistica, il suo idolo era Dominique Moceanu medaglia d’oro americana (che poi scoprirà essere sua sorella biologica). E quella piccolina senza gambe.... diventa campionessa competendo con le altre ragazze”normodotate”.
Vedere per credere (anche se è in inglese, i dialoghi contano fino ad un certo punto!)
Redazione
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