In Italia, ogni cinque minuti un bambino viene ucciso con l’aborto.
Se poi ha la sindrome di Down, c’è quasi il 60% di probabilità che un bambino venga smembrato con l’aborto. E anche per le donne l’aborto è un dramma: sofferenze psichiche e fisiche, complicazioni, infertilità, traumi e talvolta la morte...
Dal 1978 più di 6 milioni di bambini sono stati eliminati con il beneplacito della legge 194: e l’anno prossimo ricorrono i 40 anni dall’entrata in vigore di questa legge.
È ora di dire basta.
Perciò ProVita Onlus inizierà già a partire dal mese prossimo una vasta campagna per sensibilizzare l’opinione pubblica e i politici sulla piaga dell’aborto.
Se penso che da quando ho iniziato a scrivere questo post sono passati più di 5 minuti e il cuore di un altro bambino ha smesso di battere...
Dobbiamo agire!
Inizieremo quindi una campagna contro l’aborto, che continuerà anche l’anno prossimo: stiamo già organizzando importanti iniziative di sensibilizzazione (migliaia di manifesti, volantini, pubblicazioni, camion vela, ecc.), e abbiamo di nuovo invitato Gianna Jessen a venire in Italia nel mese di novembre per un altro ciclo di conferenze, durante il quale racconterà la sua testimonianza di sopravvissuta all’aborto.
Quando guardiamo negli occhi un tenero neonato, sappiamo che quel miracolo è possibile perché qualcuno non ha “scelto” l’aborto.
La vita di migliaia di bambini, che mentre si trovano nella beata tranquillità del grembo materno all’improvviso sono minacciati da strumenti di morte, dipende anche dalle nostre azioni.
Dipende anche da quello che tu decidi di fare. Adesso.
Toni Brandi
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