L’ANSA riporta i dati agghiaccianti raccolti dall’associazione Terre Des Hommes circa gli abusi e la violenza sui bambini: «in Italia quasi mille minori ogni anno sono vittime di abusi sessuali: circa 2 bambini ogni giorno».
Con una insinuante accusa alla famiglia (che se è luogo di violenza va proprio distrutta, no?)
Abbiamo chiesto cosa ne pensa a don Fortunato Di Noto, fondatore dell‘Associazione Meter, che ha dedicato la vita alla lotta alla pedopornografia, alla pedofilia e al recupero, al sostegno e alla guarigione dei bambini violentati e abusati.
Una molletta rossa per capelli... la porto sempre con me. Me l’ha regalata una bambina. Non posso dimenticarla. Una bambina abusata, violata nella sua intimità, profondamente ferita dalle ingannevoli parole di un falso amore che la condusse nel baratro, in un abisso buio e profondo.
Una dei tanti bambini vittime che hanno avuto la fortuna di essere accompagnati e sostenuti. Guarigione contagiosa di ferite indelebili, ma con il balsamo del vero amore, superate. In questa storia in tanti furono complici e identificare un solo colpevole fu difficile; tanti volti, tante complesse situazioni, i giornali dissero che era colpa della famiglia, assente e luogo di conflitti mai superati.
Ancora oggi mi chiedo se fu solo dentro la famiglia che accadde l’abuso.
Sappiamo che gli autori dell’abuso – che non sono solo adulti, ma anche minorenni che violano i bambini più piccoli di età – sono nel 50% tra gli estranei alla famiglia e alla stessa vittima e il rimanente 50% nell’ambito familiare (ma non solo in famiglia se intendiamo per famiglia solo padre e madre, e fratelli e sorelle) con percentuali in aumento per quanto riguarda conoscenti o partner occasionali, famiglie allargate e – senza smentita – nelle nuove forme di unione.
Si sono verificati anche questi casi.
Sporadici?
C’è sempre un sommerso che rimarrà tale fino a quando non si denuncia, non si parla. Senza caccia a orchi che non esistono o a falsi racconti per vendetta. Di questo dobbiamo stare sempre vigili e attenti.
Il dato non è – secondo le regole della statistica esatto, e me ne scuso – ma rende l’idea della magmaticità del fenomeno e della difficoltà di avere fatti certi e verificabili.
Se poi aggiungiamo anche la pedopornografia, la prostituzione minorile, la schiavitù sessuale dei minori – perché è di schiavitù che parliamo – , come di tutto quell’indotto ideologico e delle lobby che rivendicano la naturalezza della pedofilia, basta che non si tramuti in atto o violenza, allora le cose si complicano e di brutto.
Basti pensare che – a quanto dice una organizzazione europea – ci sono 18 milioni di bambini abusati sessualmente solo nel nostro continente europeo, oppure ogni anno sono più di 10 milioni i bambini coinvolti nella pedopornografia, o a quanto dicono istituti di statistica 1 su 5, o 3 su 5, o 4 su 5 sono i minori vittime di adescamento sessuale.
La cosa non solo si complica ma diventa seriamente discutibile.
Certo anche solo una vittima è già grave.
Anche il Report Meter sulla pedofilia e pedopornografia ogni anno offre una lettura sistematica del fenomeno; dati – le segnalazioni del materiale rinvenuto – che vengono puntualmente e puntigliosamente segnalati con protocollo ufficiale alla Polizia postale italiana e ad altre Polizie estere. Dati verificabili. Non sappiamo se sono gli unici in questo senso.
Il problema è che non esiste un database ufficiale – da anni richiesto, e sempre in discussione nei tavoli di lavoro, ma che ha avuto sempre difficoltà di realizzazione, non solo in Italia ma anche nei vari Paesi che dovrebbero coordinare nel migliore dei modi la lotta a un fenomeno sempre più endemico, grave, tragico e criminale.
La frammentazione dei dati sul fenomeno non ci permette di avere una chiara visione dell’abuso.
Non mi meraviglio: del resto se dovessimo parlare del terrorismo non so quante volte e con quale efficienza ci si scambiano le informazioni per la prevenzione. La burocratizzazione eccessiva non favorisce un’azione efficace, anche se il rispetto delle regole nazionali e sovranazionali sono importanti per la democrazia e la sicurezza.
La famiglia è costantemente criminalizzata come luogo di abusi e oscure negazioni sui bambini? Accade e non possiamo negarlo. E non dovrebbe accadere.
Ma forse è arrivato il momento di discutere più sul serio sul fenomeno dell’abuso nella sua globalità, per il bene di tutti.
Sono solo delle impressioni scritte, ma molto pensate e frutto dell’esperienza che vale più delle stesse parole.
Don Fortunato Di Noto
Meter onlus
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