Oggi parliamo di quella che ad occhi superficiali potrebbe risultare nient’altro che una “vita inutile” o “non degna di essere vissuta” e di cosa è stata in grado di compiere nonostante il suo delicato stato di salute. La Stampa ci racconta la sua storia in un articolo.
Daniela Gazzano è la famosa “mamma di Bra” che ha scritto un intero libro col solo battito delle sue ciglia. Nel 2005, mentre teneva in braccio la sua secondogenita, nata da poche ore, un’emorragia cerebrale cambiò per sempre la vita di quella neomamma.
Seguirono mesi di coma, quando finalmente i suoi parenti, che non l’avevano mai abbandonata, provando continuamente ad interagire con lei, nonostante la sua condizione, si accorsero che era «vigile» e poteva comunicare col solo uso delle palpebre.
Quella che ha colpito Daniela è la cosiddetta sindrome “locked-in”, detta anche “sindrome del chiavistello”. Si tratta di una condizione in cui il paziente, che è cosciente e sveglio, non può muoversi o comunicare per via della paralisi completa di tutti i muscoli volontari del corpo.
L’unico modo che consente loro di comunicare è il battito delle ciglia, o, in alcuni casi, il movimento degli occhi: «secondo uno schema preparato apposta suddividendo in gruppi le lettere dell’alfabeto, ad un determinato numero di battiti di ciglia corrisponde una vocale o una consonante».
Dunque, spiega La Stampa, parlando di Daniela e del suo nuovo libro, «È questa l’esperienza che racconta, con un linguaggio rivolto a bambini e ragazzi, tra realtà e fantasia, nel libro che sarà pubblicato a maggio da Salani: sei favole per un pubblico tra i 6 e i 9 anni». Proprio come aveva fatto anni prima realizzando una storia per bambini, dedicata alla sua piccola Camilla.
109.208 battiti di ciglia per mostrare che la vita vale sempre la pena di essere vissuta e che qualsiasi situazione di sofferenza, nonostante le difficoltà, può tramutarsi in un’avventura.
Luca Scalise