Vittoria in Trentino! Il centrosinistra autonomista che aveva puntato tutte le proprie energie sul disegno di legge voluto e sostanzialmente redatto dall’Arcigay sul tema dell’ omofobia è stato costretto a fare un passo indietro. O meglio, a conti fatti, ben più di uno.
La maggioranza ha voluto imporre la discussione sul tema dell’ omofobia senza cercare alcuna mediazione con il centrodestra e con le associazioni familiari, scelta politicamente obbligata quando si parla anche di educazione e scuola.
Durante i sette lunghi giorni di discussione la maggioranza ha provato a più riprese a presentare fuori dal Consiglio delle soluzioni più potabili per il centrodestra, ma nessuna di esse è stata accolta in quanto non andava a toccare minimamente l’impianto generale della proposta.
Dopo le lunghissime ore di ostruzionismo la minoranza ha dimostrato di voler andare avanti, proponendo più di 1500 emendamenti da discutere (l’analisi di ciascuno dei quali avrebbe richiesto più di un’ora d’orologio).
Oggi, dopo l’ennesima sospensione, la conferenza stampa dei Consiglieri di centrodestra e l’ultima di tante riunioni della maggioranza, si è giunti al verdetto: sospensione della discussione del ddl omofobia: se ne riparlerà dopo gennaio, sempre con la consapevolezza che nel 2015 la squadra del centrodestra, capitanata dal Cons. Rodolfo Borga, che ha dimostrato in queste lunghe giornate una mirabile tenuta ed una capacità di analisi non indifferente, non cederà di un passo.
Il Trentino è una delle tante province italiane, ma, se questo è potuto accadere lì -dove il centrosinistra ha una maggioranza bulgara, può avvenire ovunque.
Redazione