Olimpia Tarzia proporrà un’interrogazione alla Giunta Regionale del Lazio e al Presidente Zingaretti.
«Mentre il Consiglio regionale attende ormai da più di un mese di audire in commissione salute il presidente Zingaretti in merito al bando destinato ai soli medici non obiettori del San Camillo, bloccando di fatto i lavori della commissione salute presieduta da Rodolfo Lena, dal Burl pubblicato il 23 marzo, apprendiamo che la Regione Lazio, tramite il direttore generale salute e politiche sociali Vincenzo Panella, ha istituito un tavolo tecnico per lo studio di linee di indirizzo sulla prescrizione dei contraccettivi e per l’elaborazione di un progetto per eseguire l’aborto chimico in regime ambulatoriale presso i consultori».
«Tutto ciò è davvero intollerabile: primo, perché un provvedimento così grave viene adottato nell’ombra più assoluta; secondo, perché ancora una volta l’attuale amministrazione regionale di sinistra si rifiuta di mettere in atto politiche efficaci di prevenzione e sostegno alle donne in difficoltà per una gravidanza e, anziché tentare di prevenire il ricorso all’aborto, come dettato dalla stessa L.194, rilancia con azioni mirate nella nostra regione l’incentivo all’aborto tramite sostanze chimiche in regime ambulatoriale. Questa è la tutela sociale della maternità targata Zingaretti: lavarsi le mani lasciando sole le migliaia di mamme in difficoltà, a cui basterebbe solo un po’ di sostegno da parte delle istituzioni per decidere di non abortire. Presenterò un’interrogazione su questa vergognosa vicenda e pretenderò la presenza di Zingaretti in aula perché è giunto il momento che il presidente della Regione Lazio si assuma le proprie responsabilità di fronte al dolore di tante donne e allo strazio di veder spezzata anche solo una piccola vita umana».
E poi: i rischi dell’aborto chimico sono tali che, nell’interesse della salute delle donne, la cosa deve avvenire in ambiente ospedaliero: lo sa Zingaretti?
Ma Zingaretti ha a cuore la salute delle donne?
Redazione
Fonte: Agenparl
AGISCI ANCHE TU! FIRMA LE NOSTRE PETIZIONI