Un vecchio adagio dice che il popolo trentino preferirebbe esser bastonato piuttosto che ribellarsi. Ma anche nella Provincia Autonoma di Trento qualcosa pare stia cambiando, soprattutto quando si iniziano a mettere in gioco i valori fondamentali su cui una comunità tradizionale si erige.
La Giunta provinciale già nel 2006 aveva promosso un documento dal titolo “Pari opportunità per i diversi orientamenti sessuali: spazi di azione per gli enti locali”, una sorta di compendio di tutto ciò che è cultura gender: indottrinamento nelle scuole, promozione di eventi gay friendly con finanziamento e/o patrocinio dell’ente pubblico, diritto alla genitorialità da parte di coppie GLBT e l’adeguamento delle politiche sociali alle cosiddette “famiglie arcobaleno”. Cose aberranti ma, essendo rimaste sostanzialmente in sordina, non hanno creato particolari contestazioni.
Ora però è più difficile mantenere il riserbo sulle reali intenzioni della classe politica trentina, ultimo baluardo del dominio incontrastato del centrosinistra: sia in Provincia che nel Comune capoluogo le assemblee elettive si trovano a dover aver a che fare con disegni di legge, ordini del giorno e mozioni di forte impronta gender.
La spavalderia con cui tali azioni vengono poste in essere, la presunzione di onnipotenza di chi crede di poter imporre tutto, ha risvegliato un profondo spirito di reazione che sta avendo la meglio anche rispetto alla fitta cortina di nebbia del generale disinteresse sui temi eticamente sensibili.
Se la primavera del 2013 ha avuto come filo conduttore la raccolta di firme in supporto al disegno di legge di iniziativa popolare “FirmaLove”, promosso da esponenti del PD e dalle associazioni GLBT, in autunno è partita la risposta. Forse, il segno, era stato superato.
Nel giro di 6 mesi vi sono stati 4 appuntamenti delle Sentinelle in Piedi, convegni, serate e distribuzione di materiale informativo.
Ora, dopo le ennesime dimostrazioni di sfregio nei confronti del senso comune, quali la bocciatura in Provincia di una mozione per il mantenimento dei termini “madre” e “padre” nelle certificazioni ed il voto contrario ad un odg in Comune atto a richiedere una particolare attenzione da parte degli assistenti sociali nei confronti dei bambini che vivono con coppie gay, le varie anime di questo movimento che si batte per la famiglia tradizionale si sono unite in un comitato spontaneo.
Oggi, domenica 6 aprile, il primo atto pubblico del Coordinamento Famiglie Trentine: tramite l’acquisto di uno spazio pubblicitario su di un quotidiano locale, si vuole mettere la classica “pulce nell’orecchio” ai cittadini.
E già venerdì 11 le Sentinelle scenderanno in piazza per la quinta volta, ingrossando le fila di appuntamento in appuntamento.
Scarica il file del messaggio pubblicitario divulgato tramite il quotidiano “Il Trentino”.
Redazione