Gli assistenti sociali dovrebbero monitorare in modo precauzionale lo stato di benessere dei bambini che vivono con una coppia di omosessuali? Il Comune di Trento ha detto di no.
È andato in votazione martedì sera un ordine del giorno in tal senso presentato da Claudio Cia, Consigliere della Civica Trentina: la discussione del documento è iniziata due settimane or sono ma, considerato il gran numero di interventi ed il clima di tensione presente, la conta è stata rimandata a questa settimana.
Cia, già oggetto di minacce ed atti intimidatori per essersi preso carico della delicata questione, ha più volte esplicitato la sua posizione: “Ogni persona deve essere libera di esprimere la sua affettività. Ma non se questo va a discapito dei bambini. Per loro, sono necessarie due personalità diverse dal punto di vista fisico e psichico in quanto la scoperta della differenza tra sessi è essenziale nella formazione del futuro adulto.”
Buon senso. Da questo assunto il Consigliere chiedeva una presa d’impegno a carico dei Servizi Sociali di controllare l’adeguatezza degli ambienti in cui i bambini si ritrovano a vivere e, qualora non fossero considerati adatti, attivare un sistema di sostegno.
La votazione si è conclusa come previsto, considerate le posizioni assunte precedentemente dalla schiacciante maggioranza di centrosinistra: 14 voti favorevoli, 3 astenuti, 28 contrari (3 non votanti e 2 assenti).
La cosa interessante, soprattutto per chi deve lavorare su queste battaglie in provincia di Trento, è valutare le singole posizioni. Non tutto il centrodestra si è schierato con Cia che è stato supportato dal suo gruppo, da una parte dell’ex PDL, dalla Lega Nord e da Fratelli d’Italia. Sono mancati all’appello i voti del Capogruppo PDL/Forza Italia e di un’altra Consigliere che fa riferimento al partito di Berlusconi ma soprattutto stona l’astensione di altri Consiglieri strettamente connessi al mondo cattolico.
Redazione