Sabato ha aperto a Brescia “21 grammi”, un locale gestito da sei ragazzi con sindrome di Down... e che è già un grande successo!
Lo scopo del progetto, promosso dalla cooperativa Big Bang e dal Centro Bresciano Down, è quello di dimostrare che Micol, Simone, Luca, Edoardo, Alessandro e Gabriele sono dei lavoratori uguali a tutti gli altri, con la stessa capacità di mettersi a servizio della società. Il tutto per contrastare pregiudizi troppo diffusi nella nostra società.
L’iniziativa del locale “21 grammi” è simile a quella promossa ad Asti qualche mese fa, dove è stato aperto il primo Albergo Etico d’Italia.
Nel riportare la notizia dell’inaugurazione di sabato, Brescia Today sottolinea come un po’ di emozione ci sia stata, quando i ragazzi hanno visto entrare i primi clienti. Ma l’obiettivo è stato centrato: inserire questi giovani nel mondo del lavoro e metterli nelle condizioni di essere parte della comunità attraverso l’impegno lavorativo e professionale.
È per questo che i sei ragazzi, a cui presto se ne aggiungeranno altri 2, hanno seguito lezioni di cucina professionale, corsi di Hccp e di sicurezza, e hanno imparato tutte le regole per diventare dei professionisti del servizio in sala. Ad affiancarli in questa esperienza, e durante tutto il periodo della loro formazione, ci sono stati esperti nella ristorazione che hanno insegnato loro tutto quello che c’è da sapere per mettere in piedi un locale apprezzato e di tendenza.
Sì, perché il “21 grammi” non vuole diventare un posto dove si va a cena per fare beneficenza, ma per gustare colazioni, cene e aperitivi come in qualsiasi altro locale della città. Niente al “21 grammi” infatti è lasciato al caso e le lezioni e i corsi che i ragazzi hanno frequentato si sono tradotti effettivamente nella professionalità da loro dimostrata durante la giornata inaugurale.
All’inaugurazione hanno partecipato anche il sindaco Emilio Del Bono, altri personaggi della politica e dell’amministrazione e anche gli Alpini, che hanno contribuito alla realizzazione di questo progetto. Un progetto che mostra come, in una società che tende ad escludere, è possibile far sentire questi ragazzi parte di una comunità semplicemente dando loro fiducia, offrendo loro una formazione, e quindi un lavoro.
Ma soprattutto, un progetto che offre a questi giovani ragazzi la possibilità di vivere una vita dignitosa, oltre il muro dei pregiudizi.
Anastasia Filippi