C’è un paradosso che emerge dall’indagine sociologica condotta in tutto il paese da Community Media Research insieme alla Stampa in tutta Italia: in caso di necessità la maggioranza della popolazione italiana fa affidamento è la famiglia, «eppure la politica investe su tutto meno che su questa realtà». A parlare a tempi.it è il professor Daniele Marini dell’Università di Padova, che ha diretto l’indagine: «Il tema che affrontiamo nelle nostre ricerche è la coesione sociale, in questo caso specifico abbiamo analizzato l’aspetto legato alle reti di solidarietà». E stando ai risultati, nel momento del bisogno gli italiani pensano, almeno come percezione, alla rete familiare (83,1 per cento). Al secondo posto c’è quella amicale, in particolare nel Nord Est (74) e nel Nord Ovest (62), seguono il volontariato e una serie di altri soggetti come la parrocchia al Nord e i vicini di casa al Sud. Le istituzioni? In fondo alla lista.
MEGLIO DELLO STATO. Marini è tanto stupito positivamente dal senso di solidarietà fra le persone che emerge dalla rilevazione, quanto impressionato negativamente dal fatto che le istituzioni occupino gli ultimi posti nei pensieri degli italiani: in caso di necessità si rivolge al Comune l’11 per cento degli intervistati e solo l’8,4 allo Stato. Inoltre la sfiducia nelle istituzioni aumenta proporzionalmente al crescere della “fragilità” dei soggetti, per trionfare tra le persone con titoli minori, donne over 65, disoccupati e casalinghe. «È preoccupante – continua Marini – perché se questi soggetti possono contare sui parenti, nel caso di bisogno più grave potrebbero non riuscire ad avere i sostegni necessari».
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di Benedetta Frigerio