Domenica scorsa l’associazionismo e il popolo pro life spagnolo è sceso in piazza per la grande manifestazione per la vita di Madrid.
Un evento che ha avuto un significato particolare perché si è svolta in un momento cruciale: pochi giorni fa, infatti, è stata approvata, nel Paese, la legge sull'eutanasia e, a breve, sarà riformata la legge sull'aborto.
Per questo bambini, famiglie, giovani e associazioni sono scesi in piazza per ribadire: «Non siamo la generazione perduta, noi siamo la generazione pro-vita», in un corteo partito da Plaza de Colón e conclusosi in Plaza de Cibeles, nel pieno centro della capitale spagnola.
La manifestazione – come riporta il sito spagnolo Cope.es - ha raccolto le testimonianze di intere famiglie e di giovani. Tra di loro Luis, un ragazzo con sindrome di down che ha ribadito come la sua vita sia degna di essere vissuta, perché «vivere è la cosa più importante». Sua sorella Almudena ha poi ricordato che Luis «è super autonomo, va al lavoro, prende la metropolitana tutti i giorni da solo, ha lavorato nell'Orto Botanico e ora in uno studio legale», a dimostrazione del fatto che le persone con Trisomia21 possano fare qualsiasi cosa. Ha, infine, lanciato una domanda provocatoria a chi decide di abortire quando si presenta questo eventualità: «Chi siamo noi per dire che questi bambini non possono vivere?»
Insomma, un evento che è davvero un segnale di speranza e che fa emergere quella maggioranza sana che proprio non ci sta a subire leggi di morte e che vuole recuperare il proprio diritto di parola, a gran voce, portando le proprie vite in piazza, come testimonianza che un’altra scelta è possibile e, spesso, al contrario di quello che afferma il pensiero unico, è anche la scelta migliore. Una speranza che, dalla Spagna, preso sbarcherà anche in Italia – ci auguriamo e ci aspettiamo con la stessa mobilitazione oceanica – con la grande Manifestazione “Scegliamo la Vita”, in programma a Roma per il prossimo 21 maggio.