Il Dipartimento dell'Educazione dello Stato di New York ha promosso il libro della fumettista Maia Kobabe, ‘Gender Queer: a Memoir’, che secondo quanto si apprende contiene disegni espliciti di adolescenti che fanno ogni tipo di attività sessuale.
In una dichiarazione, il Dipartimento dell'Educazione ha affermato che "non era a conoscenza della natura grafica del contenuto del libro, che non è evidente dal suo titolo". Dunque non si è avuta nemmeno l’accortezza di sfogliare, non diciamo leggere e osservare, le pagine ed i contenuti del testo reso disponibile ai bambini, prima di renderlo fruibile.
La bibliotecaria Lauren Moore ha promosso il libro di Kobabe dopo che il Read Across America della National Education Association ha incoraggiato il New York State Department of Education ad arruolare bibliotecari in tutto lo stato per condividere i loro libri preferiti, secondo un rapporto di The Post Millennial. Nel sostenere il libro di Kobabe - che usa i pronomi "e/em/eir" - Moore ha scritto che è "grata per i libri che fanno sapere a mio figlio che non sono soli".
Le immagini in ‘Gender Queer’ hanno fatto indignare i genitori, che sono rimasti sconvolti nel trovare rappresentazioni grafiche di atti sessuali espliciti e un vero e proprio incoraggiamento per i bambini a mettere in discussione la loro identità di genere. Un utente di Twitter ha condiviso immagini esplicite dal libro, così come un presunto scambio di e-mail che ha avuto con gli amministratori del North Kingstown School Department, portando il contenuto all'attenzione della scuola.
"Gender Queer è disponibile nella nostra biblioteca, è destinato a un pubblico di adolescenti e giovani adulti, e a mio parere potrebbe essere considerato una risorsa preziosa per qualcuno che sta lavorando su questioni di identità sessuale e/o di identificazione come transgender", ha scritto l’amministratore scolastico. Nella e-mail l'amministratore ha continuato ad insistere che il contenuto non è pornografico e ha paragonato il libro e le immagini contenute in ‘Queer Gender’ al lavoro dello scultore italiano Michelangelo. “Immagini in una rivista di Playboy sarebbero considerate pornografiche, ma una statua di Michelangelo, immagini sessuali in un libro di testo di anatomia, o riferimenti sessuali nella discussione in classe di salute o in molte opere di letteratura non lo sono", ha scritto follemente l'amministratore.
In una dichiarazione al ‘The Post Millennial’, Emily DeSantis del Dipartimento di Educazione dello Stato (SED) ha detto: "SED non era a conoscenza della natura grafica del contenuto del libro, che non è evidente dal suo titolo. Una volta venuti a conoscenza, abbiamo immediatamente rimosso il post. SED – ha aggiunto - sta indagando sulle circostanze in cui questo titolo è stato scelto e pubblicato".