09/04/2013

A Santa Maria In Sassia per il giorno della Festività della Misericordia un prete ricorda la vita violata

A me piace il quartiere Borgo. E piace Santo Spirito in Sassia. La Chiesa di Santo Spirito in Sassia,  un tempo Parrocchia del Papa e dal 1994 santuario e centro diffusione del culto della Divina Misericordia,  un culto diffuso da Faustina Kowalska testimone viva della Misericordia, consumata suor Faustina nel corpo e misticamente unita a Dio che morì in concetto di santità all’età di 33 anni, dopo 13 anni di vita religiosa. Fatta santa da Giovanni Paolo II, era nata nel 1905.  Sono tanti stasera, domenica 7 aprile i devoti e fedeli qui a Borgo. Molti per celebrare la solenne festività. Un fiume che trabocca lungo via dei Penitenziari; un flusso ordinato legato alla novena ed alla recita della coroncina che Faustina lasciò come catena spirituale di collegamento alla Divina Misericordia. Forma di devozione popolare questa coroncina mistica e toccante, toccante come la celebrazione confortante come la predica. Ah la predica. Una omelia che ha ricordato la vita e le promesse di Gesù fatte a Faustina.  Gesù che come Divina Misericordia promette di essere vicino come una madre che allatta il  proprio figlio. E predica bene don Giuseppe, parole semplici, scelte in un ambiente di canti, cori, candele e silenzi oranti nei quali corre la mia memoria. Corre per tutto il tempo  dell’omelia la mia mente. Come un volo pindarico corre, paragone surreale a Girolamo Maria Francesco Matteo Savonarola frate domenicano, scomunicato, impiccato e poi bruciato sul rogo nel 1498 come «eretico, scismatico e per aver predicato cose nuove».  In questo luogo e spazio sacro, in questo Tempio, don Giuseppe parla di suor Faustina e anche della vita. Parla del nostro poco affidamento alla Misericordia di Dio e della nostra assuefazione al male alla vita violata. Paragone duro, ma vero. Fa bene all’anima. La sferza. Ora Il giovane sacerdote cita l’inganno dell’ineluttabilità del destino e della sorte di bambini mai nati. Un inganno. Appunto quella falce che si inchina sui feti.  Corre la mia anima e paragona questo baldo prete a Girolamo. Fustigatori entrambi della corruzione dei costumi. Sa predicare bene questo prete polacco. E’ della scuola dell’Humanae Vitae. Non c’è dubbio.  Sa risvegliare in noi la Misericordia e quel “nome” di Dio che è inciso nella nostra carne. Evoca il celebrante certi silenzi di “certi” gran predicatori che mirano invece a smorzare, sottovalutare per nascondere o mantenere lo status quo.  Evoca egli la Misericordia cui dice di affidare la vita, la nostra vita e quella dei non nati. Stasera lo Spirito soffia dove vuole e sulla vita è come una spada che divide e seleziona. Predica bella questa non predicozza che annoia.  Nessuno si lamenta eppoi cosa gli si dovrebbe imputare a questo pio e sant’uomo:  di essere un novello Savonarola? Non scherziamo. Lì stretto tra tanti occhi di donne commosse ho sentito la voce del Magistero che stasera si è servita di un buon predicatore che vuole onorare suor Faustina salvare le anime e fermare l’olocausto.

di Antonello Cavallotto

banner Ireland

Questo articolo e tutte le attività di Pro Vita & Famiglia Onlus sono possibili solo grazie all'aiuto di chi ha a cuore la Vita, la Famiglia e la sana Educazione dei giovani. Per favore sostieni la nostra missione: fai ora una donazione a Pro Vita & Famiglia Onlus tramite Carta o Paypal oppure con bonifico bancario o bollettino postale. Aiutaci anche con il tuo 5 per mille: nella dichiarazione dei redditi firma e scrivi il codice fiscale 94040860226.