Esattamente un anno fa il Congresso Mondiale delle Famiglie di Verona entrava nel vivo della sua tre giorni, iniziata il 29 marzo e conclusasi il 30 con la grande Marcia per la Vita.
Un evento che ha fatto eco in tutta Italia e in tutto il mondo – anche con moltissime sterili polemiche – ma che fin da subito ha portato i suoi preziosissimi frutti. Il primo risultato è stato sicuramente di tipo ideologico. Il grandissimo astio che questa kermesse ha attirato non per giorni ma anche per settimane, anche prima che si svolgessero i lavori, ha infatti permesso alla cultura dominante di mostrare tutta la sua aggressività.
Un secondo risultato, certo non negativo, raggiunto dalla manifestazione è stato invece di tipo politico. Ci si riferisce al fatto che per intere settimane tutti i talk show – e tutti i politici a essi invitati – si sono trovati a discutere del tema della famiglia.
Un terzo risultato è stato di tipo ideale. Occasioni come questa, infatti, hanno la capacità di ritemprare gli animi del popolo pro family.
Un quarto risultato, seppur nella drammaticità e nella tragedia del momento attuale, è stato raggiunto proprio nell’affrontare, oggi, l’emergenza Coronavirus. Chi si è battuto tanto, un anno fa, per l’importanza della famiglia, quale nucleo fondamentale di qualsiasi società, ha avuto ragione vedendo – oggi – come proprio la famiglia è diventata tanto importante nell’affrontare le varie restrizioni e quarantene che l’emergenza sanitaria sottopone.