Steven Chase Brigham, medico abortista statunitense, potrebbe perdere la possibilità di esercitare la professione medica dopo che si è scoperto essere l’artefice di inganni e di aborti fuori dai termini di legge, senza avere la legale autorizzazione, nello stato del Maryland.
Troy Newman, presidente di Operation Rescue ha dichiarato: “Auspichiamo l’applicazione di una misura giudiziaria contro Brigham, che ha imparato ad aggirare in maniera molto creativa da oltre 30 anni le leggi che proteggono le donne”.
Newman continua: “La nostra posizione è che Brigham è un delinquente abituale il cui comportamento non può essere modificato attraverso la disciplina tradizionale. Crediamo che l’unico modo per impedirgli di far del male alle donne e ai loro bambini è di metterlo in prigione....”.
La decisione finale sarà presa dal Consiglio dei Medici del New Jersey. Se voteranno di revocare la licenza a Brigham come consigliato, sarebbe costretto a chiudere le sue otto cliniche per l’aborto nel New Jersey.
Un orribile aborto fallito richiama l’attenzione della polizia.
Tutto il caso giudiziario ha preso il via nel 2010 da un episodio che ha coinvolto un sistema organizzato tra due cliniche in due Stati americani diversi per effettuare aborti fuori dai termini.
A seguito dell’indagine la clinica di Brigham ad Elkton nel Maryland venne perquisita dalla Polizia, portando alla luce i cadaveri 35 bambini abortiti poco prima della nascita, occultati all’interno di un congelatore sporco di sangue. Brigham e Riley vennero arrestati e accusati di omicidio, accusa poi decaduta per un cavillo giudiziario.
Il dottor morte ha dovuto difendersi tutta la vita contro pesanti accuse di cittadini e di associazioni pro vita americane e forse, questa volta, Brigham dovrà chiudere i battenti delle sue macellerie, sperando arrivi anche la condanna a scontare una pena dietro le sbarre, visto che potrebbe continuare la sua attività omicida anche in segreto.
Redazione
Fonte: LifeNews