23/07/2016

Aborto, afro-americani, e l’ipocrisia della Clinton

Hillary Clinton: «Non possiamo riposare finché non fermiamo gli omicidi degli afro-americani». Ma la loro uccisione tramite l’aborto va bene.

Lunedì scorso Hillary Clinton ha tenuto un discorso appassionato alla NAACP, nel corso del quale ha duramente criticato i recenti eventi di cronaca che hanno visto coinvolti diversi afro-americani, uccisi dalla polizia, cui hanno fatto seguito le uccisioni di agenti di polizia da parte di un ragazzo afro-americano.

La candidata alla presidenza degli Stati Uniti ha chiesto con forza la fine delle violenze in corso tra la polizia e la popolazione afro-americana.

«Non possiamo riposare fino a quando non saranno sradicati pregiudizi e fermate le uccisioni di persone afro-americane» – ha detto giustamente la Clinton – «[….] è giunto perciò il momento per tutte le persone di buona volontà che sono d’accordo che le uccisioni senza senso debbano finire, di alzarsi in piedi e parlare forte e chiaro».
Siamo tutti d’accordo sul fatto che ogni uccisione, ogni vita persa, specie se innocente, sia tragica.
Per questo riteniamo più che giusta la battaglia che la Clinton sta portando avanti.

Quello che però desta molta perplessità, è il fatto che persone come la senatrice, che prestano così tanta attenzione alle uccisioni di afro-americani per mano della polizia, non diano la stessa importanza alle innumerevoli morti di altri afro-americani: quelli che vengono uccisi ogni giorno nel grembo materno.

Non tutti sanno, infatti, che la prima causa di morte degli afro-americani negli Stati Uniti è l’aborto. Walter B. Hoye II, presidente della Issues4LifeFoundation, ha recentemente citato le statistiche che mostrano che l’aborto di bambini neri supera gli omicidi di adulti di colore, con un rapporto di 69 a 1.

Eppure nessuno parla di questo genocidio nella comunità nera. Anzi.

Come abbiamo più volte detto, Hillary Clinton è un’accanita sostenitrice del “diritto” all’aborto su richiesta (si veda qui e qui), anche se poi capita che le scappi di dire che i bambini nel grembo materno sono persone a tutti gli effetti.
Guarda caso, tra i gruppi sostenuti dalla senatrice spicca il colosso dell’aborto Planned Parenthood. A tal proposito, una ricerca ha rilevato che Planned Parenthood ha collocato il 79% delle sue cliniche della morte a pochi passi da quartieri dove risiedono le minoranze etniche. Questo è uno dei motivi che spiega perché il tasso di aborto sia così sproporzionatamente elevato tra gli afroamericani.

A questo punto viene da chiedere alla signora Clinton – che in questi giorni sta condannando così duramente (e giustamente) le uccisioni di tante persone di colore – il motivo per cui ritiene che le vite di alcuni afroamericani siano più meritevoli di protezione rispetto ad altre.
Sostenendo l’aborto “on demand” infatti, la Clinton ritiene che i bambini che stanno nel grembo materno (neri o bianchi, non importa) – ma che sono già esseri umani a tutti gli effetti! – non siano degni di tutela tanto quanto lo sono quelli già nati.
Perciò se la senatrice crede veramente in ciò che ha detto alla NAACP, non dovrebbe fare alcuna discriminazione. La sua lotta contro la violenza dovrebbe essere volta alla tutela di ogni vita umana afro-americana, sia dentro che fuori dal grembo materno.

Laura Bencetti

Fonte: Lifenews.com

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