Sono state appena pubblicate le bozze finali delle “Osservazioni generali sulla salute sessuale e riproduttiva” del Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Economici, Sociali e Culturali (scaricabili, in inglese, qui).
E ancora una volta gli organismi internazionali fanno propaganda smaccata pro aborto come fosse parte del diritto alla salute. Anzi, negare il “diritto” all’aborto è considerata una forma di tortura.
In proposito vanno fatte, innanzi tutto, delle considerazioni preliminari: le “osservazioni generali” non sono documenti giuridicamente vincolanti per chicchessia. Il Trattato istitutivo del Comitato delle Nazioni Unite per i Diritti Economici, Sociali e Culturali non menziona in alcun luogo i diritti sessuali e riproduttivi: dedicare un intero documento – nella forma di “osservazioni generali” a un tema fuori della diretta competenza dell’organo è assurdo.
In nessun trattato delle Nazioni Unite è nominato in qualsiasi forma un “diritto all’aborto”.
In teoria il nostro Governo “pullula” di Ministri e primi Ministri sedicenti cattolici. Quindi loro sanno bene che potrebbero scrivere alla Segreteria Generale dichiarando di opporsi alla pubblicazione di un tale documento.
Ma ce li vedete i nostri Renzi, Alfano & Co. compiere un gesto simile in difesa della vita?
Anzi, in difesa delle donne! Perché tutti quelli che fanno propaganda all’aborto hanno anzitutto in odio le donne, la cui salute psichica e fisica è fortemente minacciata nel momento in cui esse decidono di stroncare la vita che stanno ospitando in seno.
E i Soloni che pontificano all’ONU non possono non conoscere i dati scientifici che suffragano questa realtà. Ma la cultura della morte è ideologica e l’ideologia acceca e costoro non sono più in grado di vedere la realtà, la verità e il bene (per la madre, per il bambino e per la società).
Tant’è vero che il documento si prodiga nel chiedere interventi adeguati contro la morbilità e la mortalità materna, tra cui, in primis, l’aborto.
Come si può ancora credere, dopo le montagne di menzogne che sono state sbugiardate dai fatti, che l’aborto sia un salva-vita per la donna?
E poi, in mezzo a tante nobili istanze per la salute, la crescita, la libertà delle donne, non poteva mancare la filippica sul rispetto dei diversi generi sessuali, e di conseguenza la necessità di garantire ai bambini e agli adolescenti un’educazione sessuale idonea (contraccezione, aborto, libertà di scelta del proprio genere...)
Insomma, chi non lo sapesse già ora lo sa: all’ONU tira aria di morte. Propaganda in modo smaccato la cultura della morte a livello internazionale, al di là delle sue competenze e con i mezzi che la comunità degli Stati destina per promuovere la pace nel mondo e il rispetto dei diritti umani (quelli veri).
Redazione