Alla Camera dei Lord inglese è stato presentato un disegno di legge che vuol porre fine alla selezione eugenetica dei bambini disabili, dei quali è consentito l’aborto fino al momento della nascita.
Il disegno di legge è stato proposto da Lord Shinkwin, lui stesso disabile.
La legge inglese sull’aborto, del 1967, è molto permissiva. In particolare consente l’aborto fino al termine della gravidanza se due medici attestano che “c’è un rischio sostanziale che il bambino nasca affetto da gravi anomalie fisiche o psichiche”.
Lord Shinkwin vorrebbe eliminare dalla legge questo inciso e ogni riferimento alla disabilità.
Ha detto che se la discriminazione dei disabili, dopo che sono nati, è vietata dalla legge, è profondamente contraddittorio che una legge discrimini i disabili prima, fino al momento della nascita. Infatti un qualsiasi esser umano, nel Regno Unito, può essere abortito fino a 24 settimane di gravidanza. Poi è protetto dalla legge fino alla nascita. I disabili invece possono essere abortiti fino alla nascita. Questa è un ‘ingiusta discriminazione.
C’è stato un certo interesse dell’opinione pubblica inglese negli ultimi anni sul modo in cui legge sull’aborto del Regno Unito discrimina i bambini disabili, soprattutto i Down: oltre il 90% di essi è vittima dell’aborto. Sono stati 3.213 in tutto i bambini disabili abortiti in Inghilterra e Galles l’anno scorso.
“Se qualcuno pensa che tale discriminazione evidente sia accettabile, lo invito rispettosamente a immaginare il clamore che sarebbe sollevato se la stessa cosa avvenisse per il colore della pelle o per l’orientamento sessuale“, ha detto Lord Shinkwin (quanto al sesso, purtroppo, di fatto in Inghilterra si consente all’aborto sesso – selettivo...)
Considerando il sistema legislativo inglese, in cui la Camera dei Lord ha un potere decisamente inferiore rispetto alla Camera dei Deputati, è improbabile che la proposta di Lord Shinkwin venga approvata.
Tuttavia, l’aver sollevato la questione serve senz’altro a promuovere la cultura della vita e del riconoscimento della dignità di ogni essere umano, a prescindere dalle sue abilità.
Fonte: SPUC
Redazione
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