Nei scorsi giorni abbiamo dato notizia dell’intensa attività dei parlamentari del Partito Democratico americano tesa ad abbattere una volta per tutte ogni norma che tende a limitare la strage degli innocenti causata dall’ aborto “a domanda”. Infatti, come i nostri lettori sanno bene, i pro life americani hanno ottenuto innumerevoli vittorie, faticosamente, nei moltissimi Stati dell’Unione in cui sono state approvate leggi volte a limitare l’ aborto e, ripetutamente, tribunali statali e federali hanno sostenuto il diritto degli Stati di limitare l’accesso all’ aborto “a domanda” secondo il Decimo Emendamento, e la semplice decenza.
La situazione ha alla fine scatenato la reazione dei “Liberal”: alla faccia della qualifica che li contraddistingue (“democratici”, appunto, o “liberali”) dimostrano di considerare assolutamente irrilevanti i diritti dell’uomo (e il diritto alla vita, in primis), il diritto alla salute delle donne, e la volontà del popolo sovrano.
LifeSiteNews ci ricorda che, del resto, sono loro che si arrogano il diritto di impedire la sacrosanta libertà di manifestazione del pensiero a chi non la pensa come loro, in questioni etiche e di morale sessuale; sono loro che pretendono che chi entra nel commercio o nell’esercizio della professione medica o diriga una scuola, metta da parte le convinzioni morali o religiose che appartengono alla sua coscienza: pretendono che i desideri di alcuni (per es di una coppia gay), prevalgono su diritti inalienabili di tutti (bambini comprati da utero in affitto).
Attenzione: mutatis mutandis possiamo riscontrare molte analogie con i sedicenti democratici di casa nostra e dell’UE. E – dulcis in fundo – anche tra i cosiddetti “conservatori” a “destra”, si ingrossano costantemente le fila di coloro che non resistono alla tentazione di rinnegare i valori in cambio del consenso tra i politically correct. Ricordate il personaggio di Corrado Guzzanti, che diceva : “Dov’è la destra, dov’è la sinistra?”
Francesca Romana Poleggi