Dal male più grande può nascere un mondo di bene. Dalla violenza più atroce ed esecrabile, può derivare un amore grande. Perché Dio sa scrivere dritto sulle nostre righe storte Emily era una studentessa universitaria del primo anno come tante, che si godeva la libertà e cercava di fare nuove amicizie.
Ogni venerdì sera lei e le sue amiche uscivano e facevano festa. Un venerdì, però, a un festa le è stato offerto da bere, e lei non sa più cosa sia successo dopo. Nessun ricordo. Si è svegliata la mattina dopo nella sua stanza del dormitorio: qualcosa non andava. Aveva il corpo pieno di lividi, ma non capiva come fossero arrivati.
Dopo qualche mese la sua amica e compagna di stanza le ha chiesto se poteva essere incinta. Emily ha risposto immediatamente di no, ma alla fine acconsentì a fare il test. Risultò positivo.
L'amica l'ha messa in contatto con una giovane donna di nome Sabrina, che ha promesso di stare vicina Emily durante la gravidanza e di aiutarla in tutto ciò di cui avesse avuto bisogno.
Intanto Emily si era resa conto che la sua gravidanza era il risultato della notte di cui non riusciva a ricordare niente.
In Colorado, dove Emily viveva, l’aborto sarebbe stato ancora un’opzione legale per lei, per tutti e nove i mesi.
Ma Emily ha scelto la vita per suo figlio, Xavier, e lo ha dato in adozione. I genitori adottivi di Xavier si chiamano Katie e Joe. Per loro la vita di Xavier è «un miracolo», il dono più bello e più grande che abbiano mai ricevuto.
Purtroppo ogni storia di adozione nasce da un fallimento, ha detto Katie. C'è sempre una storia difficile dietro, c'è spesso tanto dolore.
Ma il male e il dolore non hanno l'ultima parola: «Da quel male può nascere un meraviglioso miracolo di bene e di amore».
«Se Emily non avesse scelto la vita, non avremmo Xavier», ha sottolineato Joe. «Emily è stata un dono per noi».
Fonte: Live Action