Nonostante il recente rifiuto di legalizzare l’aborto, anche in caso di stupro, di cui abbiamo parlato qui, il partito della morte in Perù consta di importanti sostenitori.
Le dichiarazioni della moglie del Presidente della Repubblica del Perù, Nadine Heredia, a favore della depenalizzazione dell’aborto in caso di stupro hanno innescato un dibattito nazionale sulla discussione della legge sull’aborto. Il sostegno del presidente Ollanta Humala a sua moglie ha posizionato alcuni settori del governo in favore di legalizzare l’aborto in caso di stupro. Gli analisti politici affermano che potrebbe essere una strategia per nascondere problemi di corruzione del Presidente e sua moglie.
Il 13 agosto, la moglie del Presidente Humala ha fatto pubblica la sua posizione in merito alla legalizzazione dell`aborto attraverso il suo profilo nelle reti sociali. Così ha pubblicato una foto in cui appare con le sue due figlie e in cui ha espresso il proprio sostegno per la campagna. “Per i nostri diritti e quelli delle nostre figlie. Più educazione sessuale per un minor numero di morti a causa dell`aborto #DéjalaDecidir”, ha scritto Heredia.
Le reazioni non tardarono ad arrivare, il deputato Roberto Lay ha detto che Nadine Heredia “ha tutto il diritto di pensare come vuole”, ma che le sue figlie “sono minori e che dovranno prendere la sua posizione quando saranno più grandi”. Di fronte alle critiche, Heredia ha risposto che le ragazze in Perù devono essere ben informate e avere accesso all’educazione sessuale per poter “godere dei loro diritti”.
Di fronte alle dichiarazioni di Heredia, il Presidente Humala ha espresso, in un’intervista dal Palazzo del Governo, il sostegno dell’esecutivo verso le dichiarazioni della sua moglie. “Sì, sono d’accordo con lei. Come Presidente della Repubblica preferirei esprimere una posizione tranquilla. Ma penso che le donne dovrebbero decidere sul proprio corpo”, ha sottolineato Humala, dimenticando che con l’aborto si decide anche sul corpo di un’altra persona, il bambino.
Tuttavia, non tutti i settori del governo sono a favore della legalizzazione dell’aborto in caso di stupro, il deputato di “Gana Peru” ed ex Primo Ministro, Ana Jara ha espresso un’opinione totalmente opposta a quella del Presidente. “Il nascituro è un essere indifeso. Se la sua vita fosse il risultato di stupro, dovrebbe essere protetto come quella della madre”, ha ribadito Jara.
Il presidente del Comitato Costituzionale del Congresso e membro del partito di governo, Fredy Otárola, che condivide la posizione con la coppia presidenziale, ha dichiarato che il suo gruppo di lavoro discuterà la depenalizzazione dell’aborto per stupro in Congresso. “Naturalmente deve essere discusso. Appena avremo finito con la riforma elettorale, ci occuperemo dell’interruzione della gravidanza”, ha detto il parlamentare.
Il presidente della Commissione Giustizia del Congresso del Perù, Juan Carlos Eguren, ha espresso rammarico e ha affermato che il governo sta cercando di coprire le accuse di corruzione contro la First Lady, Nadine Heredia, promuovendo la depenalizzazione dell’aborto. Eguren ha detto che le priorità del Comitato Costituzionale sono scandalose”, e che ci sono “tante questioni importanti da discutere come la riforma politica”.
La questione dell’aborto, ha detto il senatore, “non ha alcun consenso” per l’opinione pubblica peruviana perché è “contrario al modo in cui pensa la maggioranza”.”Siamo una società che dice sì alla vita”, ha ribadito.
Auxi Rodríguez
DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI
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