Nel 2005 l'Etiopia ha legalizzato l'aborto nella speranza di ridurre la mortalità materna. La sua legge è piuttosto liberale, più o meno come quella del Regno Unito. L’aborto è su richiesta, senza condizioni. Quale è il risultato?
Uno studio sull'Ethiopian Medical Journal condotto da un accademico dell'Università di Oxford, Calum Miller, ha scoperto che:
- la mortalità per aborto stava già diminuendo prima della legalizzazione e che i tassi di mortalità non sono cambiati dopo la legalizzazione.
- la morbilità materna è invece nettamente aumentata.
La percentuale di donne con shock settico è più che raddoppiata, la percentuale di donne ricoverata in terapia intensiva è quasi triplicata. Tra il 2008 e il 2014, la percentuale di donne che ricevono cure post-aborto per gravi complicazioni è aumentata di oltre il 50%, dal 7% all'11%, le peritoniti sono quintuplicate.
Complessivamente, le complicazioni sono raddoppiate tra il 2008 e il 2014, da 53.000 a 104.000. Ciò nonostante che l'assistenza sanitaria sia notevolmente migliorata, ci sia stato un netto aumento della contraccezione e ci siano stati "grandi progressi" nella fornitura di aborto sicuro. La legalizzazione dell'aborto ha portato inoltre a un enorme aumento del numero di aborti.
È possibile che, come in altri paesi, un'attenzione sproporzionata alla pianificazione familiare basata su numeri gonfiati di mortalità per aborto abbia distolto risorse dalle cure ostetriche di emergenza e quindi non sia riuscita a ridurre la mortalità materna in modo più significativo.
Fonte: BioEdge
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