Siamo in grado di aggiornare la notizia che abbiamo dato il 6 febbraio scorso a proposito del finanziamento dell’aborto nel mondo, che può contare su meno dollari, ma su più euro.
Abbiamo già detto che la Ministro danese per lo Sviluppo, Ulla Tørnæs, raccoglie le firme per una lettera da inviare alla Federica Mogherini, e a Neven Mimica (di cui abbiamo parlato qui).
Sappiamo già che Canada, Svezia, Lussemburgo, Fillendia e Capo Verde hanno già aderito. Il Belgio ha già stanziato 10 milioni di Euro. Danimarca e Olanda ne hanno messi 22.
La ministro olandese, Lilliane Ploumen, inoltre, ha detto ai media che bisognerà organizzare un grande concerto di “beneficienza” per finanziare le ong che portano l’aborto in giro per il mondo, ai Paesi in via di sviluppo: ricordate il “Live Aid”? Il 13 luglio 1985 , a Londra, Filadelfia, Mosca e Sidney, Bob Geldof dei Boomtown Rats e Midge Ure degli Ultravox, hanno chiamato a raccolta i loro colleghi per un concerto rock di beneficienza (hanno risposto alla chiamata nomi molto noti, da Michael Jackson a Bruce Springsteen, dai Queen a Elton John).
Aldilà delle polemiche che ci sono state, perché qualcuno ha sollevato dubbi sulla effettiva destinazione dei denari ricavati dal mega concerto, lo scopo dichiarato era quello di alleviare una carestia particolarmente grave che si era diffusa in Etiopia. Del resto to live in inglese vuol dire vivere.
Anzi, a chi non voleva partecipare Geldof diceva che “non avrebbe salavto la vita di un sacco di persone”. Il concerto che propone il Ministro olandese, invece, servirebbe a raccogliere fondi per uccidere persone. I due eventi non sono per nulla paragonabili, quindi. L’evento prospettato dall’Olanda dovrebbe chiamarsi abortion aid, cioè death aid , perché death vuol dire morte, che è la fine che fanno i bambini con l’aborto.
Non solo: gli “eurocrati” non tengono affatto in conto la volontà popolare. Per esempio i milioni di cittadini che hanno firmato per la tutela dell’embrione la petizione One of Us, sono certamente contrari al finanziamento dell’aborto, dentro e fuori dagli stati nazionali. Ma si sa che la democrazia non è il punto forte dell’UE...
Tutto questo interesse alla propaganda e al finanziamento dell’aborto nel mondo è stato sollevato da quando Trump ha ripristinato la Mexico City Policy, la normativa che vieta al Governo americano di stanziare finanziamenti per tale scopo.
Sarebbe interessante chiedere al nostro Governo come intende porsi. Se abbiamo denari che “ci avanzano” da destinare alle ong abortiste nel mondo e se qualcuno ha mai riflettuto sul libro di Brian Fisher, The Ultimate Women Exploitation, (Il moderno sfruttamento delle donne) , che è appunto l’aborto.
Visto che non si vuol sentir parlare dell’umanità dei bambini, si ha qualche interesse per i diritti delle donne?
L’aborto legale è funzionale all’oggettivazione delle donne – dallo stupro, alla tratta e la schiavitù, alla pornografia e alle altre forme di violenza e sopraffazione. Persino in campo lavorativo. Non è necessario incentivare la pratica nei Paesi in cui la cultura della morte ancora non dilaga.
Redazione
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