29/10/2015

Aborto – Per il repubblicano Carson è come la schiavitù

Di aborto negli Stati Uniti si discute. La politica se ne occupa e i candidati alla presidenza non hanno paura di affrontare il tema durante le primarie. Almeno non tutti.

Tra gli sfidanti repubblicani, recentemente ha fatto molto discutere il neurochirurgo Ben Carson, che sull’aborto ha pronunciato frasi ritenute scandalose dai media liberal e politicamente corretti statunitensi.

Sul Washington Post leggiamo che per il candidato alla Casa Bianca l’aborto dovrebbe essere messo fuori legge sempre, tranne nel caso in cui sia a rischio la vita della mamma. Inoltre, ha paragonato le donne che decidono di interrompere la gravidanza ai “proprietari di schiavi”.

Intervistato dal canale NBC sul diritto ad abortire, Carson ha dichiarato che «durante la schiavitù un sacco di proprietari di schiavi pensavano di avere il diritto di fare tutto ciò che volevano su di essi. E cosa sarebbe accaduto se gli abolizionisti avessero detto: “Sai, io non credo nella schiavitù. Penso che sia sbagliato, ma voi fate quello che volete”?»

Non solo. Il candidato repubblicano ha espresso la volontà di rivedere drasticamente la Roe v. Wade, ovvero la sentenza della Corte Suprema che nel 1972 ha legalizzato l’aborto negli Usa.

«Sono una persona ragionevole, e se le persone possono trovare una spiegazione ragionevole del perché vorrebbero uccidere un bambino, io ascolterò», ha affermato Carson. Secondo il quale, peraltro, un aborto per salvare la vita di una donna è «un caso estremamente raro», ma l’unico su cui si può discutere. Nessuna apertura invece per gravidanze frutto di stupro o incesto: «In caso di stupro ed incesto non sarei a favore di uccidere il bambino – ha affermato – perché ci sono molte persone con una vita molto bella e che sono figli di stupri o incesti». schiavitù_aborto

A noi queste dichiarazioni francamente non scandalizzano. Sulla salute della madre abbiamo sempre detto – e lo ribadiamo – che l’aborto non può essere ammesso come fine, ma solo come “effetto collaterale”, non voluto, di una eventuale cura utile per salvare la vita della donna, fermo restando che questa può liberamente scegliere di non sottoporsi ad alcuna terapia per salvare la vita del figlio.

Quanto al resto, il paragone che Carson fa con la schiavitù calza a pennello (lo abbiamo detto ad esempio qui): se è vero, come è vero, che l’embrione e il feto sono persone, esseri umani, è chiaro che abortire equivale ad uccidere e chi prende tale decisione si arroga il diritto di vita e di morte su un essere indifeso e più debole. Chi attacca il candidato repubblicano per tali affermazione è solamente un ipocrita.

Redazione

DIFENDIAMO I BAMBINI E LA FAMIGLIA DAI TENTATIVI DI

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