I credenti sanno che la preghiera è un’arma potente contro il male. Anche la preghiera in riparazione alla piaga dell’aborto.
Evidentemente lo sanno anche i non credenti, i laici, progressisti e non oscurantisti, altrimenti non avrebbero tutto questo accanimento e livore contro gli incontri di preghiera davanti agli ospedali...
Giorgio Celsi ci informa che è a tutt’oggi confermato l’appuntamento con “9 ore nazionale di preghiera contro la legge 194” che si svolgerà all’esterno dell’Ospedale Maggiore di Bologna, in Largo Nigrisoli 2, dalle ore 9 alle 18, sabato 13 giugno 2015, come da locandina allegata.
E’ alla sua prima edizione “nazionale”: gli incontri di preghiera si sono svolti finora solo in versione regionale, bimestralmente, il primo sabato dei mesi dispari, nelle sedi indicate sul sito www.no194.org . (La prossima edizione sarà il 4-7-15 ).
Contro questa iniziativa si scatenano sovente le ire delle femministe e dei radicali. I cultori della morte evidentemente non sopportano la preghiera. Ma questa volta sono intervenuti i responsabili del PD, che hanno chiesto al Prefetto di impedire il raduno; il Prefetto ha pilatescamente girato la questione al Questore.
Ci scrive, allora, Giorgio Celsi:
“Mi è venuto spontaneo di chiedermi: ma perché al PD fa così tanto paura un gruppo di persone che pregano il rosario?
“Per questo partito però, se si tratta di musulmani, va difesa la libertà di culto e di pensiero, mentre a noi cattolici ci vogliono invece vietare di pregare. Ditemi voi dov’è la coerenza? Ma poi come? Non erano “tutti Charlie”?
“Qualcuno del PD mi può spiegare inoltre perché il corteo del gay pride non offende la sensibilità dei cittadini mentre una veglia di preghiera in riparazione all’aborto offende la cittadinanza? Forse che tutti dobbiamo pensarla allo stesso modo?
“Se il PD vuole farmi vivere in un regime totalitario e di “pensiero unico” io non ci sto e continuerò a lottare con tutte le mie forze affinché questo non avvenga, anche perché sento il dovere e la responsabilità di lasciare ai miei figli un mondo migliore e degno di essere vissuto.
“Comunque vada anche se dovessero spostare la nostra 9 Ore di Preghiera per la Vita (già comunque in Prefettura è saltata l’ordinanza sui limiti alle manifestazioni) davanti all’Ospedale Maggiore io ci andrò ugualmente (come sto facendo ancora quasi settimanalmente alla Clinica Mangiagalli di Milano) sia quel giorno, sia un giorno ogni mese successivo, da solo in divisa da infermiere, con in mano il rosario dei bambini Non Nati e con il Crocifisso dove sono appesi le riproduzioni di bambini di tre mesi nel grembo materno (a significare che, come sta scritto nel Vangelo “Ogni volta che avete fatto queste cose al più piccolo dei miei fratelli l’avete fatto a me”).
“Sarò lì a ricordare che “i bambini non si toccano” perché sono a immagine di Dio e la risorsa naturale più preziosa per una società e per ricordare che un ospedale è un posto dove nascere non dove morire.
“In una società che, uccidendo i suoi figli con l’aborto sta perdendo l’anima e la speranza, non permetterò mai a nessuno di togliermi la libertà di pregare contro questi atroci delitti che gridano vendetta non solo davanti a Dio ma anche davanti alle generazioni future; e contro una legge, la 194, che non è legge in quanto violando il precetto “non uccidere” collide con il diritto naturale, e che per giunta fa pagare queste aberrazioni a noi contribuenti rendendoci quindi complici (il costo di un aborto varia dai 1.300 ai 6.000 euro).
“Vorrei inoltre far notare ai vertici del PD che alcuni iscritti di questo partito hanno già aderito al nostro comitato contro la legge 194, perché consci del fatto che questa è una legge omicida (350 bambini soppressi con l’aborto legalizzato nei nostri ospedali ogni giorno lo dimostra) che ha trasformato un delitto in un diritto. Alla luce di ciò è ora che il PD cambi atteggiamento nei confronti di chi difende la vita, perché i suoi iscritti hanno bisogno di sentire parlare di Vita e di speranza e sono stanchi invece di sentire parlare di morte (aborto, eutanasia).
“Finisco con un bellissimo scritto del Cardinal Raymond Leo Burke:
“È necessario prendere la via audace. L’unica accettabile e indicata da sempre da Giovanni Paolo II prima e da Benedetto XVI poi, davanti alla negazione dei principi non negoziabili. L’aborto è la violazione di un diritto inviolabile della persona. Non si può rimanere silenziosi di fronte a una legge che lo permette, non ha senso parlare di male minore davanti a un omicidio”.
Cordiali saluti e grazie per l’attenzione”
Giorgio Celsi
Presidente Associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita”
Vicepresidente Associazione NO 194