Delle donne che hanno pensato ad abortire risulta che una su cinque effettivamente lo faccia. L’aspetto impressionante è che nella maggior parte dei casi le motivazioni che spingono a questa triste scelta trascendono dalla donna stessa ma sono collegabili alla volontà del partner, della famiglia e, cosa ben più grave, le pressioni degli operatori socio-sanitari che tendono a svilire la Vita rendendola qualcosa da cui si può uscire indenni.
Queste le conclusioni a cui sono giunti all’interno dell’Associazione in favore delle maternità difficili, struttura della Comunità Papa Giovanni XXIII: alla conferenza stampa di Bologna in cui sono stati presentati i risultati dell’azione a favore della Vita nel 2013, il coordinatore nazionale del servizio, Enrico Masini, ha esposto questo allarme.
“Non c’è quasi mai da parte della mamma un desiderio di abortire ma un ‘vorrei tenere mio figlio ma non posso’”, dichiara Masini, sottolineando che, se adeguatamente aiutate, la maggior parte delle donne, anche se sono già state sottoposte a pressioni, decide di tenere il proprio figlio.
Chi volesse sapere di più sul servizio di aiuto alle maternità difficili, visiti il portale della Comunità.
Redazione