C’è una sezione del nostro portale, a proposito dell’aborto, intitolata “Quello che non ti hanno mai mostrato”.
In realtà io la ribattezzerei “Quello che nessuno vuole vedere“.
Perché vedere fa davvero male al cuore. Fa male al cuore di chi da tutta la vita grida al mondo che l’aborto è un omicidio, che l’aborto non è una “liberazione” per la donna, che è la più atroce violenza legalizzata contro l’innocente più innocente che si possa concepire.
Penso che perciò siano immagini fortemente inquietanti per chi ritiene ancora che l’aborto sia un diritto e che quel bambino è solo un “prodotto del concepimento”, alias un “grumo di cellule”.
A coloro che credono nella sacralità della vita umana, dal primo momento del concepimento fino alla sua fine naturale, io dico. “Non cliccate sul link: sono immagini davvero troppo forti”.
Ma a chi ancora difende le politiche abortiste, a chi attacca i medici che fanno obiezione di coscienza, a chi rilascia senza battere ciglio i certificati di aborto a donne e ragazzine disperate, illudendole che è quella la soluzione a tutti i loro problemi, ebbene a tutti costoro chiedo cortesemente di guardare, un bambino minuscolo, vivo, ammazzato in diretta dalle mani di un operatore sanitario.
Immagini davvero odiose: ma non odiate chi ve le mostra, odiate quello che mostrano.
Commenta Giorgio Celsi, sulla pagina Facebook dove ha postato il video: ... Eppure c’è chi [l’aborto] lo ritiene un diritto. Finché ci saranno “diritti” di questo genere, fatti pagare ai contribuenti per renderli così complici, io rivendico il diritto a postare questi video.
Francesca Romana Poleggi