Ancora oggi nel 2014, fra le tante libertà represse nella Cina comunista, non è consentito ai genitori di avere il numero desiderato di figli. A parte alcune eccezioni, la regola è che ogni coppia può procreare un solo bambino. Le ultime regole introdotte alla fine dell’ anno scorso non rappresentano grandi cambiamenti come ha affermato al tempo il Vicedirettore della Commissione per la pianificazione familiare e la salute nazionale, Wang Pei’an.
Anche per sposarsi e per mettere al mondo un figlio è obbligatorio ricevere una licenza speciale emessa dal governo. Di conseguenza, la legge repressiva sulla pianificazione familiare causa decine di migliaia di sterilizzazioni ed aborti forzati all’anno. La Laogai Research Foundation ha già riportato che i cambiamenti alla politica del figlio unico sono solo azioni di propaganda.
In tutto ciò, tra gli altri interrogativi, ci sorge una domanda spontanea: davanti alla violenza dell’ aborto coatto, all’abbandono delle bambine ed al maltrattamento delle adolescenti, dove sono le femministe?
Siamo perciò convinti dell’importanza dell’opera d’arte raffigurante l’esercito delle bambine mai nate, attualmente esposto a Parigi.
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Le Terracotta Daughters di Prune Nourry, giovane artista francese residente a New York, ha esposto 116 statue di terracotta raffiguranti l’esercito delle bambine mai nate nella mostra collettiva Avec motifs apparents presentata al 104 di Parigi.
Si tratta di un’opera piuttosto singolare che tocca un tema spesso dimenticato. Un esercito di 116 bambine cinesi realizzate in terracotta a grandezza naturale, per ricordare le bambine cinesi mai nate, vittime di aborto selettivo, rifiutate dalle famiglie perché di sesso femminile.
Ci costringe infatti a ripensare agli orrori provocati dalla politica del figlio unico, una legge in applicazione in Cina recentemente tornata alla ribalta.
Per raffigurare le “bambine cinesi mai nate” l’artista si è ispirata ad alcune bambine, orfane, cinesi, incontrate attraverso l’associazione non profit The children of Madaifu, fondata nel 1999 da Marcel Roux, ex vice presidente di Medici Senza Frontiere ( Le foto delle Terracotta Daughters sono fornite dall’artista Prune Nourry)
“La politica cinese del figlio unico provoca più violenza contro le donne, le bambine di ogni altra politica sulla terra, di ogni politica ufficiale nella storia mondiale”.
Reggie Littlejohn (avvocato statunitense, fondatrice di Women’s Rights Without Frontiers, associazione internazionale che lotta contro l’aborto forzato e la schiavitù sessuale in Cina)
Alla realizzazione di questo progetto ha contribuito l’incontro dell’artista con il Professore Zhu Chuzhu, uno dei più eminenti sociologi cinesi, che proprio nella città di Xi’an porta avanti da moltissimi anni un progetto di ricerca e analisi del fenomeno della selezione dei sessi e che fu fondatore della campagna.
Il contrasto fra la bellezza e la forza del sito archeologico a cui quest’opera contemporanea fa riferimento é forte ed eloquente: l’eco della magnificenza della storia della Cina, rapresentato da uno dei suoi capolavori più conosciuti, patrimonio mondiale dell’UNESCO e fonte di fierezza nazionale, confrontato all’immagine di questo doloroso esercito di fantasmi, un esercito che rappresenta un enorme vuoto dovuto alla selezione di genere, macchia e vergogna della Cina contemporanea.
Ma di chi sono questi volti ?
I volti e i corpi a cui spetta di rappresentare le coetanee mai nate sono bambine realmente esistenti: a partire dal calco effettuato su un campione di 8 bambine incontrate in un orfanotrofio, Prune Nourry ha realizzato una serie di calchi e combinazioni dalle quali sono nate le 116 soldatesse (108 sculture, 8 matrici). Le 8 bambine incontrate grazie all’associazione “ Les Enfants de Madaifu “ fondata da Marcel Roux, ex presidente di Medici senza Frontiere, beneficiano oggi di una «borsa di studio» di supporto per i loro futuro e la loro formazione.
Fonte: Laogai ResearchFoundation