Lifenews ci informa che un medico del North Carolina ha salvato, finora, 213 bambini dall’aborto, dando alle loro madri la possibilità di rimediare all’assunzione della prima dose di RU 486.
Il dottor Matthew Harrison ha infatti lavorato con il dottor George Delgado e la dottoressa Mary Davemport per trovare qualcosa in grado di invertire gli effetti velenosi della pillola abortiva. E l'”antidoto” trovato ha funzionato su 137 donne che ora hanno felicemente in braccio i loro bambini e su 76 che devono ancora portare a termine la gravidanza.
Come probabilmente i nostri lettori sanno, per effettuare un aborto chimico (ossia con RU 486) nell’arco di tre giorni la madre deve prendere due pillole: il mifepristone, che blocca la crescita del bambino togliendogli la possibilità di nutrirsi, e il misoprostol, che innesca le contrazioni uterine per espellere il bambino morto (un vero e proprio parto).
Il team del dottor Harrison ha scoperto che se le donne ricevono dosi elevate di progesterone poco dopo aver preso la prima pillola abortiva, l’azione bloccante sulla crescita del bambino viene neutralizzata.
La cosa, purtroppo, non ha funzionato su due madri pentite di aver iniziato l’aborto, che però hanno chiesto troppo tardi aiuto al team di Harrison: le donne avevano infatti già preso anche la seconda pillola e quindi erano già cominciate le contrazioni. Ovviamente è tanto più facile evitare l’aborto, quanto prima si interviene.
Harrison sente che quello che fa è dare davvero alle donne un diritto alla scelta. E’ orgoglioso di poter offrire una via d’uscita alle donne che si pentono di aver intrapreso la procedura per uccidere il loro bambino. Sul sito abortionpillreversal.com c’è anche un numero di telefono cui si può chiedere il pronto intervento dei volontari che lavorano per evitare il dolore dell’aborto alla madre e salvare la vita del bambino.
Redazione
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