Amanda Liberty è una giovane donna inglese di 34 anni, dall’ aspetto delicato e ha un fidanzato. Fin qui niente di strano, se non fosse che l’oggetto (è proprio il caso di dirlo) del suo amore è niente poco di meno che un lampadario. Non parliamo di semplice passione per l’antiquariato, ma di quello che Amanda stessa definisce «folle innamoramento» per un lampadario, appunto, a cui ha dato addirittura un nome: Lumiere, come il famoso candelabro del classico Disney la Bella e la Bestia.
In realtà quello da cui è affetta la donna non è innamoramento, come si può ben intuire, ma una vera e propria sindrome chiamata “oggettofilia” che la porta ad essere attratta, appunto, dagli oggetti inanimati.
Tra l’altro, Amanda, ha raccontato di aver subito un vero e proprio «colpo di fulmine», dopo aver visto Lumiere su Ebay e di aver deciso all’istante di portarselo a casa e di sposarlo.
Risulta veramente difficile riuscire a vedere la “luce in fondo al tunnel” (è proprio il caso dirlo…) in questa vicenda. Persone come la protagonista della nostra storia, in una società sana e dominata dal buonsenso, avrebbero il diritto ad una diagnosi ed una cura adeguata, invece vengono assecondate nella loro follia, fino al punto da assicurare loro il “diritto” a suggellare tali patologie addirittura con la possibilità di contrarre una cosa seria come il matrimonio.
E se vi sembra una cosa ridicola, sappiate che siete retrogradi e bigotti. Perché, una volta che vengono rotti gli argini, è impossibile fermarsi e ci si lancia solo in una corsa a perdifiato verso l’assurdo, dove la realtà cessa di essere e tutto è dominato da un folle relativismo, in cui, come diceva Nietzsche, non esistono più nemmeno fatti, ma solo interpretazioni.
di Manuela Antonacci