Amazon, l’azienda fondata negli anni ’90 da Jeff Bezos, ultimamente ha diffuso un post, sull’account facebook di Amazon Prime Video, con cui si impegna nel “nobile” tentativo di rieducarci alle “nuove famiglie”, utilizzando l’immagine formata da una coppia di uomini, presentandoli come “Genitore1 e Genitore2”.
E sì perché, pur di unirsi al coro di video e canzoncine ironiche, con cui si riprende il discorso di Giorgia Meloni a Piazza San Giovanni a Roma, in occasione della manifestazione che la Lega aveva organizzato insieme agli altri partiti del centrodestra, in cui la leader di Fratelli d’Italia ribadisce e sottolinea di essere una donna, una madre e una cristiana opponendosi alla logica del “Genitore1, Genitore2”, Amazon ha utilizzato proprio l’ hashtag #GiorgiaChallenge per presentare il suo spottone a favore della “famiglia arcobaleno”, inserendovi una coppia formata da due uomini presentati entrambi come “genitori”.
E’ davvero triste che Amazon Prime per sponsorizzarsi ricorra a certi metodi basati sul solito indottrinamento a 360 gradi: ma si sa, ormai abbiamo capito l’andazzo: i grandi brand, per rimanere sulla cresta dell’onda, si prostrano a qualunque iniziativa in sostegno dei diritti Lgbt.
Infatti, il “Love is love”, in una società dominata dall’individualismo di massa, in cui la posizione ricoperta dal singolo viene considerata infinitamente superiore rispetto alla comunità di cui egli è membro, è ormai noto che rende, in termini propagandistici e di conseguenza economici.
Perché è chiaro che affermare la logica del “modern love” (espressione riportata, di lato, sull’immagine di Amazon) significa non preoccuparsi più dell’aspetto morale e comunitario dell’amore che rappresentano due facce e due paletti importanti del sentimento espresso dal sostantivo più abusato del mondo. E’ ormai evidente, infatti, che nella nostra società in questo, come in tanti altri casi, sfugge che in amore non tutto è possibile perché ogni nostra azione e decisione ha delle ripercussioni nella vita altrui.
Per questo la logica del “love is love” non ci appartiene, l’amore non è sempre amore, non lo è di certo quando, come in questo caso, lede i diritti dei più piccoli ad avere una vera famiglia e non lo è tutte le volte che diffonde una logica basata sull’egoismo più sfrenato e la dittatura dei desideri.
Ma si sa, ad un’azienda di dimensioni vastissime come Amazon, che come tutte le multinazionali, ha solo il denaro come dio, tutto questo non interessa.
di Manuela Antonacci