Sappiamo già da tempo quanto sia difficile affermare la verità in quelli che attualmente dovrebbero essere i maggiori centri del sapere, ossia le università, specie da quando l'ideologia gender sta prendendo piede, insegnando teorie antiscientifiche e dannose, come che si possa essere maschio o femmina indipendentemente dal proprio sesso. «Ora è la volta della scuola di medicina di Harvard che ha scelto di non parlare più della “donne che partoriscono”, ma solo della “persone che partoriscono”, per evitare di offendere coloro che pur avendo figli desiderano essere identificate come maschi. La notizia è uscita durante la promozione di un evento dell’ateneo sulla “giustizia materna” a riguardo del fatto che la maternità di alcune minoranze sarebbe discriminata». A nessuno si deve mancare di rispetto, ma riflettiamo: dire la verità può mai discriminare o offendere qualcuno? La verità è forse una forma di maltrattamento? Non possiamo pensare di trattar male una persona, se diciamo che solo una donna può essere madre. Questa non è un'offesa, è la pura realtà. Censurare o addirittura punire chi afferma verità che non piacciono ad alcuni, questo sì che è dittatoriale e degno di un regime totalitario. Non è inclusione tappare la bocca a chi dice la verità o a chi esprime il proprio pensiero riguardo situazioni e comportamenti. Questo sarebbe solo proteggere alcune categorie discriminandone altre, proprio quelle che vengono accusate di discriminare.
Fonte: La Nuova Bussola Quotidiana