Gli esperti di abusi sui minori e la polizia britannica hanno lanciato l’allarme secondo il quale l’accesso a una pornografia sempre più estrema sta determinando un aumento dei comportamenti sessuali dannosi tra i giovani, dal sexting alla visione di abusi sui minori online fino agli abusi veri e propri.
Un ente di beneficenza che lavora per prevenire gli abusi sessuali sui minori ha affermato che c’è stato un aumento del 30% di minori di 18 anni che li contattano e un aumento del 26% di adulti che li contattano perché preoccupati per il comportamento di un giovane.
Rachel Haynes, membro dell'organizzazione di beneficenza Lucy Faithfull Foundation, ha affermato che da quando è stato bloccato il loro programma “Stop It Now!” la linea di assistenza – originariamente progettata per gli adulti – è stata chiamata da più adolescenti rispetto al passato. Haynes ha affermato: «Gran parte dei giovani con cui lavoriamo hanno scaricato materiale pedopornografico. La pornografia è un fattore che contribuisce ad abusi e devianze: gli adolescenti diventano insensibili a ciò che vedono. A volte sono stati adescati da adulti o hanno ricevuto immagini illegali durante chat “sessuali” online».
Un altro esperto, del DCI Tony Garner, guida una squadra specializzata in sfruttamento sessuale minorile online presso la polizia di West Mercia. Ha affermato: «Molto spesso quando attraversiamo una porta seguendo le informazioni su qualcuno che osserva o condivide abusi sessuali su minori, troviamo un adolescente. C'è una crisi qui ed è causata dai giovani che hanno accesso a una pornografia estremamente estrema che sta cambiando il loro cervello».
E’ uno scenario, purtroppo, che tocca anche l’Italia, come abbiamo potuto vedere - ahinoi - da vicino con i casi di stupri e violenze di Caivano e Palermo, che hanno recentemente scosso l’opinione pubblica. In quei casi è emerso come i ragazzi che hanno violentato le giovani abbiano etichettato la cosa con frasi ed epiteti riferiti al mondo della pornografia.
Fonte: Feminist Legal