Ancora un episodio di violenza su donne e bambini, che trapassa la cortina di bambù, grazie alle maglie larghe della Rete e nonostante la censura ferrea del governo cinese.
Nella provincia dell’Hunan, a Lianyuan, Gong Qifeng è stata rapita dai funzionari della pianificazione familiare, perché incinta di sette mesi senza permesso di un secondo figlio. Il marito ha raccontato che è stata portata nell’ospedale della città dove le hanno fatto un’iniezione per indurre il parto. Dopo 30 ore di dolori atroci, che nessuno ha curato o lenito, Qifeng ha partotrito. L’infermiera in servizio ha sepolto il bambino su una collinetta vicino al nosocomio dove pare siano sepolti tanti altre piccole vittime del controllo delle nascite. La povera madre pare sia impazzita completamente.
Redazione