“Settimana intensa per ə volontarə del nostro gruppo con tre stupendi incontri al Curie Sraffa, sempre accompagnati daə super entuntusiastə corsistə”. E’ l’ennesimo post, risalente allo scorso 13 marzo, pubblicato dal Gruppo scuola Arcigay Milano. Ennesimo perché Arcigay Milano, a giudicare dalla pagina Facebook, ha come prima “mission” proprio l’indottrinamento LGBT nelle scuole della Lombardia.
Infatti, il primo post in cui si fa riferimento ad un corso arcobaleno risale al 19 novembre e, scorrendo la pagina, non si può non notare che, da quella fatidica data, il Gruppo Scuola Arcigay non si è mai fermato nemmeno per un mese ma ha proseguito, a tamburo battente, il suo indottrinamento a tappeto, in simultanea con la definitiva ripresa delle lezioni in presenza.
Una formazione continua che riguarda non solo gli alunni, ma anche i volontari che vengono accuratamente formati per annunciare il “verbo” arcobaleno nelle scuole.
Una delle questioni che balza più agli occhi, comunque, è che nello sbandierare le singole iniziative non venga riportato il minimo dettaglio sugli argomenti toccati durante le lezioni e nemmeno sul metodo. Ciò vale anche per i siti delle scuole toccate dall’onda arcobaleno.
Nel caso del post in questione, parliamo dell’Istituto di Istruzione Superiore “Curie-Sraffa” di Milano e anche in questo caso, sul sito, si può notare che alla voce “bullismo e cyberbullismo” è possibile semplicemente scaricare un power point in cui viene spiegato nel dettaglio cosa sia il bullismo, i vari modi in cui si manifesta e come è possibile difendersi, ma sul corso del 13 marzo non c’è scritto nulla, nemmeno scorrendo tutte le altre voci e pagine del sito.
Gravi omissioni che mostrano l’automatismo di certi “processi educativi”, come se appartenessero unicamente alla scuola e a certe realtà ben marcate ideologicamente, nelle quali i genitori non hanno nemmeno un ruolo marginale, ma semplicemente non hanno alcun ruolo.
Per questo ci chiediamo se i genitori perlomeno siano stati avvisati della lezione in questione o se si sia preferito tacere ogni dettaglio per annullare ogni forma di eventuale dissenso o di semplice diversità di opinione.