«Non è coerente parlare della vita e promuovere l’aborto, sebbene vi siano situazioni difficili e dolorose. L’aborto non è mai la soluzione»: è quanto ha affermato — riferisce l’Aica — il presidente della Conferenza episcopale argentina, José María Arancedo, arcivescovo di Santa Fe de la Vera Cruz, in merito alla decisione di alcuni deputati di voler presentare al Congresso nazionale un progetto di legge a favore della depenalizzazione dell’aborto.
Davanti a un fatto che riguarda la vita umana e i suoi diritti, il presule ha deplorato che «non vengano riconosciute la dignità e le esigenze della vita concepita». Monsignor Arancedo, ricordando che «la tutela della vita nascente è un diritto», ha spiegato che «siamo di fronte a un essere umano che deve essere trattato come tale. Il suo primo diritto è il diritto alla vita».
Altro argomento che preoccupa fortemente la Chiesa in Argentina è la serie di episodi di linciaggio avvenuti di recente nel Paese. Anche Papa Francesco ha espresso il suo dolore, dopo essere venuto a conoscenza della storia di un giovane picchiato mortalmente a Rosario perché accusato di avere rubato un portafoglio. Secondo i presuli, questi episodi di violenza rivelano un malessere della popolazione che si sente impotente in assenza di istituzioni che funzionano e la proteggono. Durante un incontro svoltosi martedì scorso a Rosario con i responsabili religiosi cristiani, il rabbino Daniel Dolinsky e l’imam, Walter Callieri, hanno espresso profonda preoccupazione per il clima di violenza e di insicurezza nel Paese.
Fonte: Osservatore Romano