Il parlamento del Queensland, in Australia, ha approvato una legge sul suicidio assistito che si spinge ben oltre le altre leggi degli stati australiani. Il Queensland è diventato il quinto stato ad approvare leggi sulla morte volontaria assistita dopo una settimana di maratona di dibattiti.
Recenti sondaggi hanno rilevato che gli abitanti del Queensland approvano in modo schiacciante che l'eutanasia sia disponibile e questo sostegno si è tradotto in parlamento, con 61 deputati che hanno votato a favore, rispetto a soli 30 contrari. L'eutanasia sarà disponibile dall’inizio del 2023 per coloro che sono gravemente malati, così come le leggi simili approvate in Tasmania, South Australia, Victoria e Western Australia. I malati con una prognosi di 12 mesi di aspettativa di vita potranno accedere alla morte volontaria assistita (VAD), mentre l'eutanasia è disponibile solo per quelli con una prognosi di sei mesi in tutti gli altri stati dove è stata legalizzata. I medici potranno anche affrontare l'argomento della eutanasia con i malati terminali e gli infermieri saranno autorizzati a somministrare la dose mortale.
Il ‘Queensland Health’, Agenzia della salute dello Stato, ha detto che la legislazione di altri stati è stata attentamente considerata durante la stesura della propria versione, ma che varie differenze erano necessarie per "soddisfare le esigenze della nostra diversa popolazione, tenendo conto dell'accesso agli operatori sanitari e del nostro stato grande e decentralizzato". Sia il partito liberale (di maggioranza) che quello nazionale (di opposizione) hanno dato ai loro membri la libertà di votare secondo coscienza. Tra i voti contrari anche quello del leader del partito di opposizione David Crisafulli. Il leader dell'LNP ha citato l'aspettativa di vita di 12 mesi come una questione chiave nel formulare la sua opinione, dato che i servizi di cure palliative erano disponibili solo per i pazienti con prognosi con tre mesi di vita. Lo stesso Stato però che non dà loro la possibilità di cure palliative specialistiche nello stesso lasso di tempo. Le buone cure palliative dovrebbero iniziare fin dal primo giorno e continuare fino ai suoi ultimi giorni, sia che acceda o meno alla morte assistita volontaria.
Non è così e dunque, il Queensland decide di mettere di fronte al paziente una sola opzione: morirai nel prossimo anno, non potremo fornirti cure palliative, ti resta l’eutanasia. Libertà di scelta e decisione autonoma? Assolutamente no. Bensì avanza l’eugenetica di stato allo scopo di risparmiare spese sanitarie sulla pelle dei pazienti. I medici stanno esprimendo la preoccupazione che la proposta di legge del Queensland sulla morte volontaria assistita non abbia tenuto conto del parere medico. Più di due settimane fa, 19 ex presidenti dell'AMA (associazione medica australiana) del Queensland hanno scritto ai parlamentari sottolineando i problemi della proposta di legge: il furore ideologico ed omicida dei parlamentari non li ha ascoltati.